Lunedì di Pasquetta il campionato vedrà scendere in campo La Juventus di Tudor a Parma contro i gialloblu, padroni di casa, notoriamente insidiosi e non facili da battere. Tudor presenta la partita aprendo la conferenza stampa con le congratulazioni alle Women per il 6º scudetto in 8 anni di vita. Conclude l’incontro con i cronisti ponendo il focus sull’impegno nelle vesti di allenatore e non di cosiddetto traghettatore, termine che non gradisce veder attribuito. Vediamo cosa ha dichiarato il mister bianconero in sala stampa.
Il nuovo periodo della juventus appare positivi con 3 partite e 7 punti, su cosa si è concentrato? e la situazione infortuni? “Faccio i complimenti alle donne per il sesto campionato che hanno vinto. Abbiamo lavorato bene, è stata una settimana più lunga del solito ma l’abbiamo sfruttata al massimo. Yildiz ha avuto una contusione, vediamo domani. Oggi ha lavorato un po’ con noi. C’è un forte rischio anche per Koopmeiners, vediamo domani. Mbangula e Gatti sono fuori, più gli altri
Alla luce degli indisponibili, qual è il piano B? “Non c’è un piano A e piano B, bisogna scegliere i giocatori che stanno meglio. Abbiamo lavorato su tutte le possibilità contro una squadra che sta facendo bene. Ci aspetta una gara difficile”
Vlahovic come le sembra? “Lavoriamo e parliamo tutti i giorni. Apprende bene, ascolta, prova a mettere tutto quello che ha. E’ piaciuto, è stato apprezzato anche dal gruppo. E’ un giocatore completo, è chiaro che poi lui vuole il gol. Il gol arriverà”
La squadra ha già assimilato la sua visione di gioco? “Stiamo crescendo, abbiamo alzato l’intensità, ma dobbiamo ancora migliorare quando stiamo bassi e sui calci piazzati. C’è voglia di essere aggressivi nella compattezza”
Come vede Nico Gonzalez? “Nico Gonzalez è un ragazzo solare e voglioso. Gli piace il calcio e gli piace stare nel gruppo. La mentalità argentina è particolare nel positivo. Sempre a disposizione, può ancora crescere su tante cose. E’ bello averlo in gruppo”
Mister, si definisce più allenatore o traghettatore di questa squadra? “Rispondo come sempre, quella parola è brutta: in 10-20 anni che sono in Italia, quella parola non mi dà una bella sensazione. Quando uno arriva è un allenatore, uno può andare a casa anche con un contratto di cinque anni. L’allenatore vive alla giornata, partita dopo partita. Va vissuto tutto senza programmazioni, il futuro si costruisce oggi. La partita di oggi si costruisce oggi, così bisogna vivere. Dal passato si prendono lezioni e non ci si pensa più, il futuro non ti dà niente se non ansia. Tu ti devi preparare al massimo così quando arriva la partita vai a mille, è tutto quello che conta. Il resto conta zero”.
Ha puntato già molto su Veiga, come lo giudica? “Ha la personalità di uno di 30 anni, ha le doti, è veloce. Può crescere su certe cose, stiamo lavorando ancora. Ha un futuro davanti, dipende tutto da lui. Può avere un grande futuro, è ancora giovane. In questa squadra è un tassello importante”