Con un messaggio sui propri account social, la Juve ha annunciato la risoluzione del contratto del calciatore gallese. La notizia accompagna quella dell’entità dell’infortunio di Pogba.
Un movimento sbagliato mentre controllava un pallone, un fastidio al ginocchio e l’uscita dal campo sostenuto dai sanitari, i sorrisi social, le rassicurazioni prima dell’esito degli accertamenti. Paul Pogba ha riportato la lesione al menisco laterale del ginocchio destro, come riferisce la Juventus nel puntuale bollettino medico. La nuova avventura del Polpo comincia nella maniera insperata con la certezza che i primi match del campionato non lo vedranno abile e arruolabile e il timore che l’infortunio possa essere la costante della sua stagione. Niente Barcellona (poco male), con buona pace dei tanti supporters bianconeri americani che erano accorsi a Dallas per vedere le gesta del loro beniamino. Molto più rilevante sarà l’assenza di Pogba in avvio di campionato. Non sarà a disposizione per la partita con il Sassuolo né per la seconda giornata con la Sampdoria. E in base all’operazione alla quale si sottoporrà i tempi di recupero potranno oscillare tra i 30 e i 45 giorni.
L’assenza forzata dell’ex Manchester United mette la Juventus di fronte a un bivio di strade che intendo analizzare qui brevemente. In primo luogo, il mercato può ancora giocare il ruolo di alleato della Vecchia Signora. Prima del 15 agosto, data del primo impegno ufficiale della nuova stagione (vs Sassuolo), la Juventus ha tutto il tempo necessario a perfezionare l’arrivo di un altro centrocampista. La pista più percorribile per rapporto qualità/prezzo resta Leandro Paredes. Il calciatore, non una prima scelta a Parigi, gradirebbe il trasferimento a Torino in un’operazione che i bianconeri possono chiudere intorno ai 15-20 milioni. La seconda strada si serve, invece, degli insegnamenti dell’attualità per fornire, a chi sa guardare lontano, una dritta preziosa. La Juventus può ovviare allo stop di Pogba con il talento cristallino svezzato in casa. Nicolò Fagioli è in tal senso la soluzione low cost ma di ottima qualità al problema. E che questa debba essere la direzione da perseguire lo conferma la vicenda Ramsey. Ingaggiato a parametro zero tre anni fa con un biglietto da visita di esperto stoccatore in Premier League, il centrocampista gallese si è rivelato essere un buco nell’acqua o, se preferite, nel bilancio pur godendo di un curriculum da campione. Non sempre scommettere sull’usato sicuro e affermato è sinonimo di buon affare. Talvolta può tradursi in un pantano fangoso dal quale non è immediato divincolarsi. Nella giornata di ieri i bianconeri hanno trovato l’accordo per la risoluzione del contratto che legava Ramsey al club fino a giugno 2024: all’ex Arsenal andranno 3 milioni di buonuscita. Con grande fatica la Juventus ha posto la parola fine ad una delle più cocenti delusioni del recente passato. La lezione dovrebbe ora essere chiara. La svolta può arrivare dai propri giovani, capaci di non gravare eccessivamente sul monte ingaggi e far emergere una voglia di affermarsi che non deve essere soffocata sul nascere. Nicolò Fagioli ha la stoffa del predestinato e può essere la prima alternativa a Pogba. Juve, guarda bene in casa!
MA LO POSSONO LICENZIARE ?? o quanto meno ridurre lo stipendio se si opera sta fuori alcuni mesi (4/5) percio perde quasi l’annata . Se non si oipera per fare il mondiale lo abbiamo una partita si e due no per tutto l’anno , oppure subito dopo il mondiale lo perdiamo per tutto l’anno, e io pago (la Juve) ….