Le parole della giocatrice della Juventus femminile.
DICHIARAZIONI – Sara Gama, nel corso di una lunga intervista rilasciata alle colonne di Tuttosport, ha toccato diversi temi, dalla guerra alla sfida di domani sera in Champions League contro il Lione. Di seguito le parole della calciatrice bianconera:
Sulla guerra in Ucraina:
“La Guerra è un pensiero. Solo un pensiero perché noi siamo fortunati. La Guerra, però, è lì, tutto sommato vicina ed entra nei miei pensieri dalle finestre più strane. L’altro giorno guardavo Inter-Sampdoria femminile, diretta da Kateryna Monzul, l’arbitra ucraina che è stata accolta in Italia. La conosco bene, ci ha diretto un sacco di volte, vederla in quella partita ha mischiato le mie sensazioni: ero felice nel saperla al sicuro, ero scossa nel pensare al perché stesse arbitrando quella partita. E sui giornali o nei tg leggo e sento nomi di città dove sono stata. A Mariupol ho giocato la mia prima partita in Nazionale, nel 2006. Ho un ricordo chiaro dell’albergo che aveva ospitato il ritiro, chissà cosa ne è adesso”.
Su Juve-Lione:
“Spero che vengano più persone possibili, perché abbiamo bisogno di loro per provare la grande impresa. Noi siamo compatte. E la compattezza ci ha portato fin qui. Loro hanno un’esperienza molto importante, ma noi siamo molto compatte e allo stesso tempo umili: abbiamo fame di far bene. Per alcune di noi sembra di rivivere certe cose che avevamo vissuto al Mondiale, ossia quando sei in ballo ti piace ballare. Poi non basta solo l’entusiasmo, bisognerà stare attenti al 110%. Abbiamo molto rispetto per quello che hanno fatto loro, ma siamo qui e vogliamo dare il massimo. Ci siamo concentrate sulla loro fase offensiva: hanno tanta qualità, sono abituate a spingere e quindi dovremo porre attenzione innanzitutto a quello. Ma noi siamo un gruppo compatto e siamo forti nel gestire le cose da squadra, sappiamo come dobbiamo stare in campo, a livello tattico in Italia siamo messi bene. E poi l’estro non manca nemmeno a noi”.
Sulle emozioni dell’Allianz Stadium:
“Giocare qui è bellissimo! La prima volta non si scorda mai, con la Fiorentina era stato straordinario. Ma soprattutto è bello adesso perché è capitato di poterci tornare più volte ravvicinate. All’inizio è emozionante ma anche complicato, ci si deve anche abituare a quel contesto nuovo, bisogna avere la giusta calma. Nell’ultimo periodo, invece, abbiamo potuto godercelo un po’ di più”
Su Montemurro:
“Il nostro tecnico quello che ha detto ha fatto: ci ha sempre fatto sentire tutte importanti con tante rotazioni, così da permetterci di guadagnare fiducia ed entusiasmo. Poi ha portato idee nuove, anche se dopo aver lavorato molto a inizio stagione, il calendario fitto a cui non eravamo abituate ci ha un po’ tolto il tempo di consolidarle”.
Sul calcio femminile:
“E’ il momento di spingere Sulla parte marketing, avvicinando le persone al nostro calcio, portando gente allo stadio, coinvolgendo sponsor. Sotto l’aspetto politico bisogna lavorare sui correttivi, vedere come si assesta il contesto e intervenire di conseguenza”.
Sul razzismo:
“Il problema del razzismo non è di chi lo subisce, ma è di tutti noi, della società. Bisogna realizzare questo per capire davvero che è necessario cambiare qualcosa. Non possiamo rimandare la questione. Se penso a un gesto forte, clamoroso, dico che se ricevessi insulti razziali, fermerei la partita e inviterei chi mi ha insultata in campo, a confrontarsi con me. La potenza del dialogo contro la violenza verbale. Gli direi: dai, spiegami il tuo punto di vista… e poi gli spiegherei il mio”.