I bianconeri trovano la prima sconfitta di questo precampionato
PRIMO TEMPO -La Juventus si presenta alla sfida contro i campioni d’Europa del Real Madrid con una formazione molto vicina a quella che potrebbe esordire in Serie A il 15 agosto contro il Sassuolo: Perin in porta al posto dell’indisponibile Szczesny, con la linea difensiva composta da Danilo, Bonucci, Bremer e Alex Sandro. A centrocampo, senza l’infortunato Pogba e l’indisposto Mckennie ( problema alla spalla questa mattina in allenamento), spazio a Zakaria e Fagioli accanto a Locatelli. Davanti, solito ruolo da jolly per Angel Di Maria, con Vlahovic e Kean tandem d’attacco. Quella di oggi dovrebbe essere un amichevole sì, ma per modo di dire: una partita come questa non potrà mai essere definita tale. Qualora fosse servita una conferma, ci pensa subito il Real Madrid: calcio d’inizio e quattro giocatori dei blancos in area di rigore dopo neanche 10 secondi. Per fortuna della Juve, però Valverde è in fuorigioco e il gol di Benzema viene annullato dal guardalinee. E’ il segnale, però, che i 90′ saranno molto intensi. I bianconeri sono sin da subito in palla e non tardano a creare la prima occasione con Bonucci, che colpisce l’incrocio dei pali da calcio di punizione. Il primo momento di svolta del match arriva al 17′: palla persa dalla Juventus, Vinicius entra in area e viene steso da Danilo. Dal dischetto va Benzema, che non sbaglia e porta in vantaggio gli spagnoli. I ragazzi di Allegri, comunque, non si disuniscono e provano a farsi vedere dalle parti di Courtois. Bene soprattutto la fase difensiva nel primo tempo, con la linea sempre attenta e quasi mai in difficoltà: cresce la sintonia tra Bonucci e Bremer, con il brasiliano che fornisce un’altra prova più che convincente sul centro-sinistra. Ottimo il primo tempo di Nicolò Fagioli, che nel ruolo di mezzala sforna un’altra prestazione convincente dopo quella contro i Chivas. La nota negativa, questa volta, riguarda l’attacco: tanta densità sopra la metà campo, ma poche le occasioni create. L’atteggiamento è quello giusto, ma c’è ancora qualcosa da fare sotto questo aspetto.
LA RIPRESA – La Juventus si ripresenta in campo con un solo cambio: dentro Cuadrado per uno stanco Di Maria. L’ingresso del colombiano porta, però, una novità tattica: non più difesa a 4, ma il terzetto composto da Danilo, Bonucci e Bremer, con Cuadrado e Alex Sandro esterni alti nel centrocampo a 5. I bianconeri accettano il gioco del Real nella prima fase del secondo tempo: i blancos giocano a memoria e con un livello di qualità con pochi eguali al mondo. Senza Di Maria in campo, come ci si poteva aspettare, la fase offensiva della Juventus perde di qualità. Protagonista della ripresa è sicuramente Mattia Perin, che chiude per due volte la porta molto bene, prima a Carvajal e poi a Benzema. Al 63′ arrivano altri cambi per i bianconeri, con Gatti, Akè, Pellegrini e Rovella che prendono il posto di Bonucci, Vlahovic Alex Sandro e Fagioli. Il Real Madrid trova il raddoppio con Asensio dopo un’ottima azione corale guidata da Eden Hazard. La girandola di cambi coinvolge anche un positivo Bremer – rilevato da Rugani – e lo stesso Akè, che viene sostituito da Soulè per un problema alla caviglia. Nel finale, spazio ai giovani Cudrig, Barbieri e Da Graca. Gli ultimi minuti di partita scorrono senza grandi emozioni, né da una parte né dall’altra.
FINE – La Juventus saluta così gli Stati Uniti con una sconfitta. Con le prime linee in campo, però, i bianconeri non hanno minimamente sfigurato contro i campioni d’Europa: tolto l’episodio del rigore, i pericoli maggiori sono arrivati dalle parti di Courtois. Questi giorni hanno sicuramente dato ad Allegri tanti spunti sul lavoro che c’è da fare, ma di una cosa può essere sicuro: l’atteggiamento dei suoi sembra solo un lontano parente di quello dell’anno scorso. Mancano 15 giorni all’inizio della stagione: c’è tutto il tempo di migliorare, intanto è ora di tornare a casa.