Le critiche sulla mancanza di qualità nella mediana bianconera ha aperto delle considerazioni anche in chiave mercato
I BEI TEMPI DELLA MEDIANA – Il percorso di crescita iniziato 9 anni fa dalla Juventus dell’allora allenatore Antonio Conte prese forma a poco a poco grazie ai capisaldi del tecnico leccese: aggressività, pressing uniforme e collettivo, grande facilità di corsa, ma soprattutto le geometrie del centrocampo. Per questo, Andrea Agnelli non esitò un secondo per regalare a Conte un pezzo da novanta della mediana, per poter assicurare le tanto decantate geometrie: Andrea Pirlo. Il suo piede magico che ha incantato l’Europa e le sue gesta in maglia Milan convincono immediatamente il presidente ad investire sul maestro bresciano. A Torino infatti, oltre ad un gioco spumeggiante, arrivano anche i risultati, ovvero 3 scudetti consecutivi. Cambia l’allenatore, ma Pirlo rimane lì, in mezzo al campo, a illuminare le platee e contribuisce alla cavalcata Champions di Allegri, culminata nella finale di Champions che alla Juventus mancava da Manchester 2003.
I NUMERI MOSTRUOSI DEL MAESTRO – Una statistica che basta ed avanza per spiegare l’apporto di Pirlo nell’economia del gioco di Conte prima e di Allegri poi, è rappresentata dagli assist vincenti forniti ai compagni. Sono 34 in quattro stagioni in bianconero, così suddivisi: 12 nel 2011-2012, 10 nel 2012-2013, 7 nel 2013-2014 e 5 nel 2014-2015. Numeri che hanno deliziato i tifosi bianconeri per quasi un lustro.
PAROLA D’ORDINE: OSARE – L’addio annunciato nel 2015 del metronomo bianconero ha portato, anno dopo anno, ad un’involuzione del centrocampo della vecchia signora o quantomeno del supporto del centrocampo alla manovra offensiva. Nella stagione corrente, il miglior assistman del reparto mediano bianconero è Ramsey con 4 assist all’attivo, seguito da Bentancur e McKennie con 2 passaggi decisivi. Il metronomo designato per questa stagione è Arthur, che purtroppo, nel momento in cui sembrava aver preso per mano il centrocampo bianconero, ha subito un serio infortunio i cui tempi di guarigione appaiono incerti. Una delle critiche mosse nei confronti di Arthur è stata proprio quella di giocare spesso palloni corti, senza osare più di tanto la giocata. Forse è proprio questo che manca a questa Juventus per poter tornare ad imporsi in campionato e in Europa, un giocatore che abbia il coraggio di osare. Un giocatore alla Pirlo.