ANDREA PIRLO- Dopo settimane di idillio, la Juventus cade dalle nuvole e si schianta al suolo con un tonfo rimbombante. La debacle con la Fiorentina ha resuscitato vecchi spettri e critiche, non risparmiando nessuno, nemmeno Andrea Pirlo.
Fin qui l’avventura bianconera di Andrea Pirlo non è stata male dal punto di vista dei risultati, appena due sconfitte con Fiorentina e Barcellona, ma primo nel girone di Champions e nel limbo delle inseguitrici in Serie A. Ciò che manca sono la continuità dei risultati, vedi i sei pareggi raccolti con avversarie discutibili, ed anche un po’ di qualità del gioco stesso.
Inutile fare processi per la prima sconfitta in Serie A, clamore ingiustificato e fomentato dalle notizie di giornata. Meglio focalizzarsi proprio su chi il gruppo lo comanda, Andre Pirlo.
La sottilissima linea su cui si muovono le discussioni su mister Pirlo sono: i suoi limiti oggettivi di allenatore debuttante e l’intoccabilità di un campione e mezza bandiera bianconera. Il tutto è però mancante dell’oggettività e della realtà.
REALTA’- La realtà è caratteristica nuda e cruda, è giudice senza interesse. Andrea Pirlo è approdato sulla panchina bianconera inaspettatamente, a chiudere un ciclo, per aprirne uno nuovo che necessiterà di tempo, abbandonando già dal principio sogni e mire di vittorie immediate.
Non si può paragonare un mister, totalmente, debuttante, senza nemmeno un giorno da allenatore in seconda, ad uno che di gavetta ne ha fatta ed al primo anno ha fatto miracoli. Antonio Conte e Zidane, per citarne due in orbita bianconera, hanno avuto il loro tempo di crescere e farsi le ossa, per poi approdare in grandi club (o in prima squadra nel caso di Zizou).
Molto semplicemente Pirlo è all’inizio del suo percorso, come la Juventus stessa è all’inizio di un nuovo percorso e ciclo. Inutile quindi processare chi di aspettative ne aveva, ma ben diverse da quelle della tifoseria.
LIMITI- Assodato che la realtà sia ben lontana dalle svariate critiche e giudizi, altro tema sono le vere difficoltà che Pirlo sta avendo.
FORMAZIONE- La più lampante è il modulo e tattica della Juventus. Tutt’ora, finita la prima parte di stagione, ancora non ci sono certezze. Non una formazione tipo, su cui scambiare i giocatori. Non un titolare fisso, se non Ronaldo, soprattutto nel centrocampo.
Troppa, tanta confusione. Moduli che dovrebbero mutare in base alle situazioni gara, ma faticano a farlo, scontrandosi con schemi collaudati e squadre compatte.
GESTIONE GARA- Tante volte è successo che mister Pirlo, non azzeccasse nessuno cambio, sia tattico sia di giocatori, nel corso dei 90′. Una capacità di lettura del match che sicuramente arriverà con il tempo, ma al momento ancora non c’è a pieno.
PIRLO TRA LIMITE E REALTA’- Andrea Pirlo ha bisogno di tempo. Non tutti riescono nell’impresa di vincere e convincere subito. Non tutti gli ex giocatori, pur avendo squadre competitive tra le mani, diventeranno allenatori blasonati. Andrea Pirlo deve ancora scoprire il suo destino, ma lo si saprà a fine stagione, come d’altronde quello della Juventus stessa. Per una lucida critica sul mister juventino è necessario scindere i limiti oggettivi dalla realtà dei fatti, solo allora si capirà la necessità di dare a Pirlo, un debuttante della panchina, il tempo che merita, nel bene e nel male.