I bianconeri ritrovano tre punti fondamentali e si avvicinano al gruppo di squadre in testa. I ragazzi di Andreazzoli mettono in grossa difficoltà gli avversari con il movimento tra le linee ed un duello sulla fascia che ha deciso le sorti dell’incontro. Analizziamo i principali spunti tattici nella consueta rubrica del giorno dopo.
TEMA TATTICO – Per il match del Castellani Allegri si affida, un po’ per scelta un po’ per necessità ad un 4-4-2 con Kean e Vlahovic di punta. Il sorprendente Empoli di Andreazzoli risponde con un vivace 4-3-1-2 con Di Francesco alle spalle di Bajrami e Pinamonti. Particolarmente rilevante per i toscani è la posizione del numero 11: Di Francesco agisce per vie centrali ma va a spaziare sulla destra. In questo modo, quando anche il terzino destro Zurkovski si sovrappone, l’Empoli può contare su una superiorità numerica da quella parte. Rabiot e Pellegrini hanno spesso dovuto sostenere un 2 contro 3 sulla fascia. Quando la contesa sul versante destro ha sorriso ai padroni di casa, la Juventus ha subito le più pericolose iniziative avversarie. Quando, invece, i bianconeri hanno saputo prendere le contromisure, dal duello in quella zona del campo si è generato il vantaggio di Kean. Rabiot trova spazio e cerca il fondo, cross perfetto per l’attaccante azzurro che svetta sul secondo palo e batte Vicario. Il centrocampista francese viene riproposto come esterno sinistro e non fa rimpiangere un titolare del ruolo. Seppur con grosse carenze tecniche, l’ex Psg stupisce per la corsa e una certa facilità nel conquistare lo spazio concesso dai toscani, sempre molto alti. A ben vedere la Juventus ha saputo approfittare delle praterie che gli uomini di Andreazzoli hanno dovuto concedere nel riversarsi in avanti con tanti uomini. Il copione tattico si è ripresentato anche nel secondo tempo. Il subentrato Parisi ha vinto molte volte la contesa sulla fascia e, non a caso, le sue giocate hanno prodotto un dominio territoriale dei toscani nella mezz’ora finale di partita.
INTESA DAVANTI, MALINTESI DIETRO – Il duo inedito Kean-Vlahovic mostra un affiatamento che l’Empoli soffrirà ogni qualvolta i due scambieranno posizione e mattonella di campo. Con due punte fisse e un Rabiot che spinge molto sulla fascia di propria competenza, le ripartenze volute dal tecnico livornese trovano comunque ottima sostanza. L’attaccante azzurro non ha fatto rimpiangere un Morata specialista in questo tipo di giocate. Lo spagnolo ha comunque messo il proprio zampino nella rete del 3-1 e in altre circostanze che necessitavano della sua rapidità negli spazi. Due parole sulla prova di Vlahovic. Allegri ha impostato una squadra dal baricentro molto basso con densità centrale e punte spesso chiamate a dare manforte al centrocampo con il lavoro spalle alla porta. L’ex Fiorentina si dimostra ugualmente abile nei compiti di raccordo e non perde lucidità quando è chiamato ad incidere sotto porta. Le due reti sono un saggio efficace delle sue capacità con entrambi i piedi e di un senso della posizione da grande attaccante. Da rivedere la fase difensiva della Vecchia Signora. I due centrali ripiombano negli errori di Villarreal: sono sempre troppo vicini e difettano nell’intesa sulle marcature. Su un calcio d’angolo al 38′ la combinano grossa quando due giocatori dell’Empoli possono agire indisturbati contro 5 difendenti bianconeri e risolvere a proprio vantaggio una mischia in area. Allegri ha scelto ancora una volta la strada della difesa ad oltranza ma è proprio la fase di non possesso dei bianconeri che evidenzia lacune vistose. La Juventus non sa chiudersi per blindare il doppio vantaggio. La sensazione è che quando viene aggredito, l’Empoli, seppur molto aggressivo, possa pagare lo scotto della differenza tecnica e dello sforzo di un atteggiamento molto propositivo. Mercoledì una nuova sfida con una squadra che fa del gioco offensivo la propria matrice, la Fiorentina di Italiano. E i riflettori tornano su Dusan Vlahovic, ma anche su una Juventus che deve fare di più.