Andiamo a scoprire le peculiarità tattiche del prossimo avversario della Juventus
CAGLIARI – Trasferta importante quella che attende la Juventus in quel di Cagliari per la 32esima giornata di Serie A. C’è da difendere un quarto posto e quantomeno provare ad alimentare la piccola luce chiamata scudetto, anche se la sconfitta casalinga contro l’Inter ha fortemente compromesso le ambizioni della ‘vecchia signora’. La squadra di Massimiliano Allegri troverà di fronte un avversario voglioso di 3 punti pesanti in chiave salvezza, ma soprattutto arrabbiato per il ko subito a Udine per 1-5. Analizziamo le principali caratteristiche della squadra isolana.
MODULO E POSSESSO – Il marchio di fabbrica di Walter Mazzarri è il 3-5-2, con le varianti 3-5-1-1 o 3-4-2-1, a seconda degli interpreti a disposizione o delle scelte tecniche effettuate. Raramente le formazioni del tecnico di San Vincenzo iniziano la loro manovra con il possesso da dietro, essendo un cultore del calcio veloce e verticale, poco incline a tocchi orizzontali e a trame elaborate di gioco. Marin è il regista della squadra e viene spesso a supporto della difesa per iniziare l’azione e provare ad innescare i quinti di centrocampo, sempre molto abili a farsi trovare dai palloni del romeno. Bellanova e Dalbert hanno a disposizione una buona facilità di corsa, ma soprattutto sono abili a mettere cross al centro per Joao Pedro e Pavoletti, i pericoli numero uno in casa rossoblu. Spesso uno dei due attaccanti viene a legare il gioco coi centrocampisti per lanciare gli esterni sul fondo al traversone, mentre l’altro attaccante va a riempire l’area assieme alla mezz’ala e all’esterno di fascia opposta, portando almeno tre uomini in area di rigore. Sarà importante neutralizzare i palloni alti in area, una soluzione cara alla squadra sarda.
NON POSSESSO – Mazzarri chiede più solidità alla sua squadra e, considerato il suo curriculum di tutto rispetto su questo fondamentale, non si spiega il dato dei gol subiti che ammonta a 59 gol subiti (solo la Salernitana ha fatto peggio in Serie A). I rossoblu tendono a schiacciarsi dietro la linea della palla, evitando il pressing dalle prime battute di possesso dell’avversario, cercando di occludere le zone centrali, stringendo e tenendo bassi i quinti di centrocampo. La squadra si schiera con un 5-4-1 in fase di non possesso, con Joao Pedro che scala sulla linea dei centrocampisti e con le mezze ali che diventano degli esterni in fase di contropiede. Il braccetto di difesa di competenza è obbligato al raddoppio quando l’esterno di centrocampo viene puntato, mentre il resto della difesa deve accorciare verso il lato palla e coprire la diagonale sul lato opposto, anche col supporto dei mediani.