Entriamo nel clima della sfida tra Juventus e Lazio in programma sabato sera alle ore 20.45
L’AVVERSARIO – La Lazio di Simone Inzaghi è una realtà ben consolidata del nostro calcio che si sta togliendo diverse soddisfazioni negli ultimi anni, fino al prestigioso approdo agli ottavi di Champions League, traguardo non banale che squadre ben più blasonate hanno mancato. Oltre al ritorno nella massima competizione europea dopo 13 anni, la Lazio ha convinto e appassionato anche nei tornei nazionali: l’anno scorso è stata protagonista di una cavalcata eccezionale che gli è valsa la testa della classifica per tanti mesi, prima di un calo fisiologico dovuto alle poche alternative che da sempre contraddistinguono la squadra di Lotito. Non solo, i biancocelesti sono la squadra che ha vinto più trofei negli ultimi anni eccezion fatta per la Juventus, e ben due sono arrivati proprio dalle vittorie contro i bianconeri in finale: nella Supercoppa del 2017 ci ha pensato Murgia ha realizzare il goal del 3-2 al minuto 93 mentre la scorsa stagione sempre in Supercoppa, la Lazio ha festeggiato con un netto e meritato 3-1.
L’ASSETTO TATTICO – Da anni ormai Inzaghi ha collaudato un 3-5-2 fondato su un centrocampo che abbina una tecnica sopraffina e quantità grazie a interpreti di primo livello come Luis Alberto e Milinkovic Savic, ma che può contare sul tre volte capocannoniere della Serie A Ciro Immobile: l’anno scorso con i suoi 36 goal ha eguagliato il record di marcature in una sola stagione, appartenente a Higuain. Il reparto che può andare maggiormente in sofferenza è la difesa, dove il leader Acerbi non può contare su compagni della sua stessa caratura tecnica.
LA PARTITA – Sarà una partita fondamentale per la squadra di Pirlo, sia per restare in scia dell’Inter capolista ma anche perché le altre compagini che lottano per un posto in Champions, tra cui la Lazio stessa, non sono poi così lontane e perdere significherebbe rinunciare a ogni velleità per il titolo ma allo stesso tempo combattere con le unghie e con i denti per evitare quella che sarebbe una clamorosa esclusione dai primi quattro posti. Dunque, Pirlo non può permettersi di sbagliare e questa è la gara giusta in cui dimostrare ai suoi detrattori che la Juve è viva e vuole ritornare dove gli compete, cioè al primo posto.