FASCICOLO – Stando a quanto riporta il “Corriere dello Sport“, nel fascicolo di cento pagine consegnato dalla Juventus al Collegio di Garanzia presso il CONI, il club bianconero ha presentato nove motivi del ricorso. Difatti, la Vecchia Signora tenterà di vincere la partita più importante della stagione e cancellare, quindi, l’asterisco in classifica. Il primo punto riguarda la revocazione che, secondo la Juventus, doveva essere dichiarata inammissibile. La seconda questione riguarda la violazione del “thema decidendum”: si pensa che la Juventus sia stata accusata di un fatto (singole operazioni fraudolente) e di essere accusata più di un altro (l’accusa vera e propria della Corte). Terzo punto: la Corte avrebbe ignorato le spiegazioni offerte dai dirigenti del club durante il dibattimento. Il quarto punto riguarda un “illecito non previsto dall’ordinamento sportivo”.
Al quinto posto troviamo che sia venuta a meno la valutazione di elementi decisivi, come la giustificazione delle famose “X” al posto della cifra e il riconoscimento del “valore confessorio” al libro nero di FP. Sesto punto: la famosa nota 10940 del 14 aprile 2021 che la Juventus chiede venga messa agli atti, ossia una comunicazione tra la Covisoc e il procuratore Chinè, dove quest’ultimo fornirebbe alla commissione di vigilanza alcuni chiarimenti interpretativi circa lo stato dell’arte in merito alle plusvalenze. La motivazione scarsa del – 15, invece, rappresenta il punto sette. Nel punto otto si contesta alla CFA di aver condannato la società sulla base dell’art 4 senza alcun riferimento al 6, che parla delle “responsabilità delle società”. Infine il punto nove: la mancata valutazione da parte dei giudici di alcune attenuanti ed esime ti, in relazione al fatto che la Juve fosse dotata di un modello gestionale ex dl 231/2001, adottato per permettere alle aziende di essere sollevate dalla responsabilità che deriva dai reati imputati ai singoli dipendenti.