Le dichiarazioni dell’esterno bianconero
EXCURSUS – Nel corso di un’intervista al canale ufficiale Twitch della Juventus, Federico Chiesa si è raccontato a tutto tondo, dall’infortunio alla situazione che sta vivendo la squadra:
Ho parlato con la Juventus poco dopo l’operazione e all’inizio avevano in mente di fare delle piccole puntate su Youtube. All’inizio è partita come una cosa molto più piccola di quello che si è verificato poi su Amazon. Appena me l’han chiesto ho detto subito di si perché mi ha fatto piacere la richiesta, che volessero far vedere alle persone l’aspetto riabilitativo, quanto fosse duro, le difficoltà. Il progetto poi si è evoluto, fino quando han visto che stava diventando interessante e han voluto includere la mia parte privata, la mia famiglia, i miei genitori, la mia ragazza che in quei momenti han fatto la differenza per farmi venire fuori da un momento difficile per la mia carriera. Volevano far vedere le emozioni, gli ostacoli che venivano superati insieme, ma anche quello che provava la gente nello starmi vicino e nell’affrontare questa situazione con me.
Su eventuali rancori circa l’infortunio dichiara:
Parto dal fatto che sicuramente, nell’arco della mia carriera, ho subito interventi più brutti, dove magari ero lanciato in corsa ad alte velocità e venivo buttato a terra. Lì si corre di più il rischio. In quel caso lì, dove mi son fatto male, riguardo l’intervento che non è stato bellissimo però l’obiettivo di Smalling era andare sulla palla. È andato sul pallone, non lo ha fatto con cattiveria. Queste cose nello sport di contatto succedono.
Sul suo stato d’animo attuale:
Quel pensiero l’ho avuto solo i primi allenamenti in cui sono tornato con la squadra. Pensavo e ripensavo a quando mi sono infortunato, al 9 gennaio, però quando ho ripreso ad allenarmi con continuità e quando ho esordito non più. Durante i possessi palla all’inizio avevo flashback ma è una cosa normale. L’idea del documentario è stata quella di far vedere il percorso riabilitavo a livello fisico ma anche mentale. Posso dire di essere stato fortunato, nella sfortuna, ad essermi fatto male alla Juve perché è uno dei club più importanti al mondo e ha a disposizione le migliori strutture a livello sanitario. In quell’aspetto sono stato fortunato, è un top club ed è tutto ad altissimo livello. Dalla palestra ai campi, passando per le persone. I ragazzi che lavorano in serie minori non hanno tutto questo, quindi fanno 10 volte in più fatica rispetto a noi. A livello di infortunio ci sono infortuni peggiori, ora di solito ci si mette 6 mesi, anche lì ho avuto problemi nella riabilitazione ma ho avuto la fortuna di trovarmi in un ambiente per risolvere la situazione. Solo tantissimo rispetto per chi gioca in squadre e categorie meno blasonate che rientrano da un infortunio come il crociato.
Sull’affetto percepito sia dai tifosi che dai compagni:
Sento molto la vicinanza, il supporto dei tifosi della Juventus e questo mi fa solo che piacere. Penso che l’affetto me lo sia guadagnato con le prestazioni in campo, da quello che do per la maglia e la gente lo vede. In quei momenti mi ha reso ancor di più felice perché ogni passo è stato fatto insieme ai tifosi della Juve, a chi mi vuole bene. I compagni? Giorgio, ma anche Bonucci e altri compagni come De Ligt, Vlahovic, mi sono stati vicini. Però come mi ha sempre detto Giorgio ogni riabilitazione è diversa. Lui non ha avuto problemi, forse un po’ all’inizio, mentre a me è andata benissimo all’inizio e poi ci ho messo un po’ a tornare in campo.
Sul suo idolo:
Da bambino è sempre stato Kakà, ora il giocatore che mi piace guardare di più è Mbappé. Scambio della maglia con lui? L’ho incorniciata, è fortissimo veramente, un fuoriclasse assoluto. È disarmante. Lui è più veloce, ha una facilità di allungo con la palla e una rapidità di piedi che vedi in pochi giocatori.
Sul gol più bello segnato con la maglia bianconera:
Bella domanda. Mi piace quello contro l’Atalanta di novembre 2020, da fuori area. Ma anche il secondo contro il Porto, di testa. È stato magnifico segnare di testa, in Champions League.
Infine, una battuta sul pallone d’oro:
Grazie mille ma pensiamo a vincere qualcosa quest’anno, soprattutto per quello che sta accadendo.