Le parole dell’agente di Marco Da Graca. Il giocatore infatti ha da poco rinnovato con la società bianconera e il suo obiettivo è diventare la bandiera di questa squadra
LE PAROLE – Il procuratore di Da Graca, Giorgio Parretti, è intervenuto ai microfoni di TMW, parlando del contratto appena prolungato del suo assistito con la società bianconera. Il calciatore arrivato nell’estate del 2017, infatti, è attualmente il capocannoniere del campionato Primavera con 13 gol in 12 presenze. Di seguito, le sue parole:
Sul rinnovo con la Juventus:
Sentire la fiducia della Juventus è stato fondamentale. Tutti gli sono stati sempre vicini da quando è arrivato, ha avuto momenti tristi e ora è cresciuto. La sua serenità familiare e sportiva gli permettono di lavorare libero. Lui ama giocare a calcio e questo è il messaggio che deve essere trasmesso a tutti i ragazzi. E poi manifesta talento, che diventi calciatore o meno non sta a me dirlo perché il talento non equivale al successo. Con Marco abbiamo lavorato, anche nel periodo di lockdown, sull’addestramento atletico e tecnico e sulla programmazione della crescita
Che progetto ruota intorno a Da Graca?
Io non lavoro e non ho mai lavorato contro le società, perché l’obiettivo è lo stesso: se diventa un giocatore forte ci guadagnano tutte le parti in causa. Con la Juve c’è stata piena sinergia. Anche qualche scontro dal punto di vista tecnico, ma ho avuto la fortuna di avere sempre interlocutori credibili. Partendo da Marotta, ma anche Paratici e Cherubini che era responsabile del settore giovanile e conosce benissimo le difficoltà che ha avuto Marco. C’è stato un momento in cui si dubitava della scelta, lui aveva un diritto di riscatto ma poi è stato preso a titolo definitivo. Vi racconto questa: una volta gli ho chiesto come mai in allenamento ha fatto un movimento per far entrare in scivolata Cuadrado, evitarlo e poi calciare e lui mi ha detto: “Io non penso, mi viene”. Questo è il talento, mi sembra che siamo sulla strada giusta per diventare un professionista. Della Juve? Lui deve lavorare tanto, il sogno di tutti, e l’obiettivo, è diventare il nuovo Marchisio. Le richieste soprattutto dalla Premier ci sono state, leggevano scadenza 2022 e quindi con un giocatore di queste caratteristiche diventa abbastanza logico. Lui ha le prerogative dell’attaccante moderno. La Juve non avrebbe investito come ha fatto con Dragusin, con Fagioli. Sono giocatori con profili molto interessanti
Sull’esordio in prima squadra:
Mi sarebbe piaciuto se avesse segnato, a coronamento di tre mesi in prima squadra che cambiano l’esistenza di chi ama il calcio. I grandi campioni si sono dimostrati di una disponibilità notevole, c’è un gruppo che accoglie i giovani calciatori nel migliore dei modi. Abbiamo parlato pochi giorni fa di quella partita: prima di entrare un po’ di tensione ce l’aveva, ma appena messo il piede in campo non c’è stato alcun tipo di problema. Io sono andato per conto della Juve, ma poi andò alla Roma, a prendere Samuel che a 18 anni era centrale titolare del Boca Juniors dove la terra trema da quanto urlano. Se uno non ha questo spirito non può giocare a calcio. Ora è finito il percorso di primo avvicinamento alla prima squadra, è stato molto utile, ma poter giocare lo è stato ancora di più. Se vuoi fare il calciatore devi fare minuti. E quello che ha sbalordito tutti è che purtroppo spesso chi va in prima squadra quando ritorna in Primavera si sente sminuito. Con lui invece è il contrario, lui gioca a calcio