Andiamo ad analizzare a fondo il giocatore olandese di origine marocchina
IHATTAREN – L’ultimo botto del mercato della Juventus prende il nome di Mohamed Amine Ihattaren. Il giocatore olandese si è trasferito in bianconero, ma per questa stagione sarà un giocatore della Sampdoria. Nato il 12 febbraio 2002 a Utrecht, cresce nel mito di Ibrahim Afellay. Molti in patria lo hanno paragonato proprio all’ex Barça per movenze, ruolo e giocate. Formato calcisticamente nelle giovanili del PSV Eindhoven, firma il suo primo contratto da professionista a 16 anni grazie ad un mostro sacro del calcio ‘oranje’: Mark Van Bommel. Esordisce il 26 gennaio 2019 in Eredivisie, mentre per il debutto in campo internazionale dovrà aspettare 7 mesi. Segna il suo primo gol da professionista il 18 agosto nel match contro l’Heracles Almelo e si ripeterà in Europa League contro l’Apollon Limassol. Questo gol sarà importantissimo per la sua carriera, perché gli permette di segnare un nuovo record nella storia del club: a 17 anni e 303 giorni diventa il marcatore più giovane a segnare in competizioni UEFA con la maglia del PSV. Superato un certo Ronaldo ‘Il Fenomeno‘. Mica male.
SCHEDA TECNICA – La duttilità è una delle caratteristiche più interessanti del suo repertorio. Partito da trequartista (e qui il paragone con Afellay ci azzecca eccome), Ihattaren può ricoprire qualunque ruolo del reparto avanzato. Buona proprietà di palleggio, abilità nei passaggi ai compagni e fantasia da vendere lo rendono uno dei giovani più interessanti della scena olandese. Predilige l’utilizzo del piede sinistro, ma spesso e volentieri usa anche il destro per essere rapido nelle conclusioni e per non perdere tempi di gioco. Una media di 3 dribbling ogni 90 minuti lo rendono uno dei migliori dell’Eredivisie in questo fondamentale.
TESTA A POSTO? MAGARI DOPO – Che Ihattaren sia uno stinco di santo non lo si può certo affermare. Nonostante il PSV sia stato il club che lo ha formato calcisticamente, dandogli la possibilità di un futuro più che radioso, il centrocampista di origine marocchina non ha avuto un comportamento encomiabile in maglia biancorossa. Infatti, il trequartista non fu convocato per il match di ritorno dei preliminari di Champions League tra gli olandesi ed il Galatasaray perché infortunato (almeno sulla carta). In realtà, il giocatore fu paparazzato a Nizza, più precisamente al centro sportivo del club transalpino. Certamente un aspetto su cui Roberto D’Aversa dovrà lavorare sarà proprio quello mentale.