Andiamo a scoprire le peculiarità tattiche del prossimo avversario della Juventus
BOLOGNA – Penultimo appuntamento del girone d’andata per la Juventus che dovrà giocare allo Stadio Dall’Ara di Bologna contro i rossoblu del tecnico Sinisa Mihajlovic. Un incontro difficile ed insidioso per gli uomini di Massimiliano Allegri, visto il girone d’andata esaltante della squadra emiliana che ha portato 7 vittorie e 3 pareggi in 17 gare. Nonostante le due sconfitte consecutive, il Bologna resta una squadra da prendere con le pinze: vediamo il perché nell’approfondimento tattico.
MODULO E POSSESSO – In questa stagione il tecnico Mihajlovic ha dato una nuova identità al suo Bologna, partendo dal modulo: non più il 4-2-3-1 delle passate stagioni, ma un 3-4-2-1 più compatto e meno spregiudicato. Medel sta vivendo una seconda giovinezza nel ruolo di centrale di difesa: è lui il ‘leader’ della linea a 3, anche per motivi anagrafici (i due braccetti Soumaoro e Theate hanno rispettivamente 29 e 21 anni). L’azione di possesso parte proprio da questi ultimi due che hanno il costante appoggio dei rispettivi terzini di spinta (De Silvestri a destra, Hickey a sinistra), i quali restano molto larghi per cercare di muovere la squadra avversaria sul lato forte del campo. A quel punto, l’obiettivo di squadra è trovare un varco per servire i compagni che si trovano sul lato debole degli avversari, per avere spazi da attaccare. Quando ciò non è possibile, il mediano di competenza esce dalla linea di centrocampo e fornisce una soluzione al compagno in difficoltà. Quando lo spazio c’é, il lancio a scavalcare la difesa e innescare l’esterno a tutta fascia è una soluzione non disdegnata dalla squadra felsinea, abile a capovolgere il fronte con pochi passaggi. Le due sotto-punte giocano in modo diverso, ma formano l’alchimia giusta per creare pericoli alle difese avversarie: Barrow ha una buona velocità di punta, abile nell’uno contro uno, proprietà nel dribbling e bravo nel fare da collante con il centrocampo, Soriano si inserisce con i tempi giusti negli spazi creati dal gambiano e ha una buona conclusione da fuori. I movimenti a rientrare di Barrow vengono imitati dalla punta Arnautovic, il quale riesce a fare reparto da solo e permette agli esterni di centrocampo di incunearsi in area di rigore e concludere l’azione (un esempio il gol di De Silvestri contro il Cagliari).
NON POSSESSO – Nelle fasi di gioco in cui il Bologna non è in possesso palla, la squadra si schiera con un 5-3-2, con i terzini che scendono sulla linea difensiva e accorciano verso il centro, creando più densità in mezzo e lasciando sfogo sugli esterni. Motivo per cui la squadra avversaria ha molta libertà di andare sulle corsie e mettere dei cross in mezzo per provare a far gol. Tuttavia, la stazza fisica dei due braccetti, l’abilità aerea di De Silvestri e la marcatura a zona fatta spesso in modo impeccabile, rendono questo approccio difficile per gli avversari. Un contro della squadra felsinea è il baricentro tendenzialmente basso in fase di non possesso che può concedere troppi metri agli avversari, oltre ovviamente alle conclusioni da fuori. L’azione di Soriano qui è fondamentale per tenere un certo equilibrio, infatti è lui ad alzarsi in pressione assieme agli altri due centrali di centrocampo,