La rimonta dell’Olimpico ha visto una Juventus grintosa e determinata, pur mostrando sempre le consuete problematiche. Morata e Arthur sono stati gli uomini della svolta. Peccato per l’infortunio di Chiesa: stagione finita per l’esterno bianconero.
BENE, MA NON BENISSIMO – Fino alla fine. Fino alla fine. Fino alla fine. Chissà quante volte, ieri sera, quel motto avrà riecheggiato nella mente di tutti i bianconeri presenti all’Olimpico, alla vista di una squadra che ha trottato sul rettangolo verde all’inizio del primo e del secondo tempo, per poi, sul 3-1, scegliere di guardarsi dentro e affidarsi ad una profonda voglia di rivalsa. Sì, la rimonta sulla Roma potrebbe sapere di incantesimo, di qualcosa che è sfuggito completamente al controllo, ma la realtà è una soltanto: il carattere e la determinazione, nel calcio come nella vita, rivestono sempre un ruolo cruciale. Poi, se si aggiunge una spruzzatina di fortuna e un puzzle che d’improvviso sembra incastrarsi alla perfezione, allora tutto diventa inspiegabilmente magico.
Non è stata una partita perfetta, anche perché la Juventus ha mostrato per l’ennesima volta improvvisi cali di tensione e un’idea di gioco pressoché assente e certamente da migliorare. Tuttavia, al contrario del recente passato, hanno funzionato altri aspetti, anche perché questa vittoria rocambolesca sarà pur dipesa da qualcosa. Innanzitutto, il sapersi ricompattare velocemente dopo la doccia gelata di due gol in soli otto minuti all’inizio del secondo tempo: la squadra, infatti, non si è dimostrata passiva e arrendevole come in altre circostanze, cercando e trovando subito la reazione giusta per raddrizzare il risultato. Poi, l’apporto dei cosiddetti “uomini in più”, coloro che subentrano a gara in corso e aiutano a risolvere una serata che forse anche le preghiere più profonde avrebbero faticato a salvare. A maggior ragione, la sorpresa è se gli uomini della provvidenza sono un certo Arthur e un certo Alvaro Morata, due giocatori il cui futuro, nelle ultime settimane, è stato fortemente messo in discussione. Lo spagnolo, quando è stato chiamato in campo, ha fatto svoltare la partita, imprimendo una grande iniezione di energia ai suoi compagni. Entrato dopo 64 minuti al posto di Kean, sul risultato di 3-1 per la Roma, si è gettato nella mischia e, grazie ai suoi preziosi movimenti, ha saputo garantire qualità senza mai dare punti di riferimento: lo testimonia il gol di Locatelli, andando in profondità e trascinandosi dietro il proprio marcatore. Anche se sul tabellino dei marcatori non figura il suo nome, è stato proprio lui uno dei protagonisti della rimonta: al 70’ ha saltato Ibanez e ha crossato di precisione proprio per l’ex Sassuolo che, solo in area, ha superato Rui Patricio realizzando il gol del 3-2. Due minuti più tardi, poi, un suo tentativo personale è diventato un assist per Kulusevski, autore della rete del pareggio.
Stesso discorso anche per Arthur, con i bianconeri, costantemente a caccia di idee in mediana nella prima parte di stagione, che sembrano aver trovato in lui l’elemento giusto in casa propria. Contro la Roma Allegri lo ha inserito nella ripresa affiancandogli Locatelli e McKennie mezzali, senza dubbio soluzioni logiche e importanti ai fini di una manovra più bilanciata tra costruzione, fase difensiva e fase offensiva (sia Locatelli che McKennie hanno doti da incursori). I risultati, assai differenti rispetto al gioco con Bentancur in campo, ne sono stati la prova.
Se la Juve non è andata a picco forse definitivamente, il merito però è anche di Szczesny. Ieri sera, le sue parate qua e là si sono trasformate in punti guadagnati e, dopo aver parato il rigore di Veretout nella sfida d’andata, ha ripetuto la stessa prodezza anche con il penalty di Pellegrini. E De Sciglio? Il terzino ex Milan, alla sua 11esima presenza stagionale, si è reso anche lui protagonista di un’ottima prova, culminata al 77′ con la rete, la seconda in carriera, che ha permesso alla Juventus di compiere il colpaccio allo Stadio Olimpico.
Insomma, una serata da migliorare, ma al contempo che resterà impressa nell’immaginario collettivo, nella buona ma anche nella cattiva sorte. Perché, come al solito, la sfortuna ha giocato l’ennesimo brutto tiro ai bianconeri abbattendosi, di nuovo, su Federico Chiesa. Dopo il rientro dal precedente infortunio rimediato a novembre contro l’Atalanta e il gol partita segnato contro il Napoli nel giorno dell’Epifania, l’esterno bianconero aveva ben impattato anche la sfida con la Roma confezionando l’assist per il pari di Dybala. Ed invece, sul prato dell’Olimpico, si è dovuto poi arrendere all’ennesimo guaio fisico: rimasto a terra dolorante dopo un contrasto con Smalling, ha cercato di riprendere a giocare prima di arrendersi, nuovamente, dopo una manciata di minuti al riacutizzarsi del dolore al ginocchio che lo ha costretto ad alzare bandiera bianca. Gli esami effettuati questa mattina parlano di una lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, che rende necessario l’intervento chirurgico. L’infortunio, probabilmente, porterà alla fine anticipata della stagione per Federico che, sicuramente, non sarà a disposizione per gli spareggi di qualificazione ai Mondiali dell’Italia di Mancini in programma a marzo. Oggi, sul web, sono piovuti numerosi messaggi, da parte dei compagni ma non solo, volti a dimostrare affetto e supporto nei confronti di uno dei talenti indiscussi del nostro calcio. Questo, proprio, non ci voleva.