Il francese si è ritrovato al centro dell’ennesimo scandalo
SITUAZIONE – Non c’è davvero pace in casa Juventus: la positività di Paul Pogba al test antidoping è stato l’ultimo fulmine a ciel sereno. Come sottolineato da La Gazzetta dello Sport, il prossimo 20 settembre saranno effettuale le controanalisi che determineranno o escluderanno la positività del francese. Il verdetto o ribalterà la posizione dell’ex United o la ratificherà aprendo così una nuova partita: l’istruttoria della procura antidoping. Quest’ultima, al termine del procedimento, può richiedere l’archiviazione al Tna (Tribunale Nazionale Antidoping) o il deferimento, oppure può proporre al giocatore una proposta di sanzione, ovviamente inferiore ai 4 anni (squalifica massima). I legali del Polpo, in caso di conferma della positività anche dopo le controanalisi, punteranno sull’assunzione inconsapevole della sostanza, cioè che non c’era l’intenzionalità di violare la normativa antidoping. In quel caso la sanzione potrebbe essere anche ridotta sotto i due anni. Le tempistiche? Si va da 30 a 90 giorni per arrivare alla definizione del procedimento. Esiste anche un’altra possibilità prevista dalle norme antidoping e consentirebbe al francese, in quanto atleta di livello internazionale, di sottrarsi alla giurisdizione del Tna e richiedere un giudizio unico dinnanzi al Tas (Tribunale Arbitrale dello Sport). In ogni caso l’eventuale squalifica, più o meno lunga, probabilmente porterebbe alla fine anticipata del legame tra Pogba e la società, che potrebbe risolvere il contratto.