È stato un round di ottavi di finale di Coppa Italia pazzo. Neanche il tempo di gioire per la stanchezza accumulata da Milan e Inter nei loro match infiniti, andati oltre il novantesimo, ed ecco che la Juventus si trova anche lei incartata nei tempi supplementari contro il Genoa. Impronosticabile, se si pensa che dopo appena un minuto di gioco i bianconeri sono passati in vantaggio grazie alla rete di Kulusevski – devastante lo svedese nei primi minuti di gara – e al 23′ sempre l’ex Parma serve a Morata la palla del 2 a 0. Da Kul a cool, “fresco” in inglese, e non nel senso positivo del termine, il passo è breve. La Juventus è fresca infatti, come i tanti giovanissimi schierati da Pirlo nell’undici iniziale in un mirato turnover – Wesley, Dragusin, Demiral, Portanova..Kulusevski, appunto. Freschi, e per molti versi ancora acerbi e discontinui come lecito che sia vista l’età. La squadra prende la loro forma: energica i primi minuti, a corrente alterna dopo. Sarà un po’ la poca incisività in zona gol, la sensazione di avere tutto sotto controllo, la testa già alla gara di domenica, il risparmio energetico, più mentale che fisico, per arrivarci freschi, e ci risiamo, e un Genoa che non molla mai..ed ecco che i quarti passano dall’essere in cassaforte e tornare in discussione. I rossoblu danno i primi segnali di rinascita al 27′ quando Czyborra sguscia tra Wesley e Dragusin e sigla la rete dell’1- 2. La ripresa si snoda sulla falsa riga del finire di primo tempo: la Juventus non chiude, il Genoa c’è, e al 53′ prima spaventa i bianconeri con la traversa di Pjaca, e poi al 74′ pareggia con Melegoni. Sul finire del secondo tempo però Pirlo cala gli assi vincenti: Ronaldo – che in mezz’ora fa capire cosa vuol dire peso specifico, e un altro “fresco”, il giovane Rafia. È lui al minuto 104′ ad essere cool in senso positivo e a bagnare il suo esordio in prima squadra con il gol qualificazione. Passa la Juventus, che ai quarti troverà la vincente di Sassuolo – Spezia. Qualificazione ottenuta…ma che fatica! La testa ora è al campionato e alla sfida contro l’Inter. Paradossalmente, a volerci arrivare troppo freschi, si son spese più energie fisiche e mentali del dovuto.
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