Queste le parole dell’opinionista ed ex calciatore di Lazio e Juve, alla vigilia della sfida di campionato che le vede contrapposte.
TRA PASSATO E PRESENTE – Paolo Di Canio è un fiume in piena. Intervistato dal Corriere dello Sport ha parlato del suo passato sia in bianconero che in biancoceleste, lasciando riaffiorare i ricordi di una vita (precedente ) spesa sul campo da gioco. Ecco le sue dichiarazioni:
Sul momento di Lazio e Juventus
Allegri contro Sarri, la Juventus che cerca il passato contro la Lazio che cerca il suo futuro. Stanno cercando entrambe la quadra. Allegri cerca la squadra compatta, solidale del passato. Il problema è che quella di oggi è più fragile: non basta fare un gol per stare al riparo. Il centrocampo non funziona. Non costruisce bene e non fa filtro. Sono tutti filiformi là in mezzo, alti e lenti nei primi passi. Questo non è l’unico problema. Manca la specificità di ruolo in assenza di un titolare. Alex Sandro non spinge più come quattro anni fa. È una squadra che accusa sempre una zoppia. E poi, Dybala. Campione assoluto, eterno talento, ma fragile a livello emotivo. Dall’avvento di Ronaldo qualcosa si è fermato in lui. Hanno cercato di cederlo, non dimentichiamolo.
Sulla scelta dei continui cambi in panchina voluti della società bianconera
Non offendiamo nessuno se diciamo che queste scelte fatte e rinnegate velocemente sono sintomo di confusione. Altrimenti, dovrebbero spiegarci che strategia è. Aggiungi la pandemia che ha tolto lucidità e risorse a tutti.
Sul trattamento riservato da Allegri a Federico Chiesa
Se entro nella sua testa di allenatore lo capisco. Se mi strappi di continuo allungandomi la squadra, senza giocare di squadra, senza capire i tempi e le situazioni, questo può essere un problema. Non sei Ronaldo che, quando strappa, qualcosa succede sempre.
Su Rabiot
Rabiot che giocatore è? Che materia è? Per la Juve cos’è? Uno di un metro e novanta che sembra uno di un metro e venti. Non fa pesare la sua fisicità, non è mezz’ala da gol, da assist e nemmeno da incursione. Arriva morbido nei contrasti. Adattato a sinistra per avere più presenza fisica. Questo conferma i problemi della Juve. Con tutti gli esterni che ha, fai giocare Rabiot adattato.
Sull’adattamento di Sarri e sul suo rapporto con Luis Alberto
Sarri ha bisogno di giocare velocemente tra le linee a uno e due tocchi. Combinazioni velocissime e andare a colpire in verticale, così funziona Sarri. Entro nella sua testa. Luis Alberto è un giocatore fantastico ma non posso rallentare il gioco. Una volta mi ha detto: “Lo sai che io godo quando vedo in partita le cose che studiamo in allenamento”. Sarri ama controllare la partita. Di fatto, fino adesso, alla Lazio gli è riuscito solo con le piccole. È già qualcosa.
Sulla partita di domani
Troppe incognite, la sosta, viaggi, infortuni. Sulla carta la Lazio sta meglio, ha più capacità di aspettare e di ripartire.