Se fino a qualche settimana fa sembrava quasi impossibile, ora la Juventus risulta molto vicina ai piani alti della classifica. Merito di?
CHI L’AVREBBE MAI DETTO – Era il 15 febbraio del 2016 quando sulle pagine della Gazzetta dello Sport regnava il seguente titolo: “Juve, una rimonta mai vista: da -11 alla vetta in meno di 4 mesi”. Da “meno 11” a “più 1” in sole quindici partite, una cosa inimmaginabile alla fine della decima giornata, quando i bianconeri furono sconfitti a Sassuolo da una punizione di Sansone. Da lì in poi, ebbe inizio una scalata incredibile, con protagonista una Juventus fredda, organizzata, cinica: in poche parole dominatrice sotto tutti i punti di vista.
La domanda ora è: ci riuscirà anche quest’anno? Beh, a rigor di logica, si potrebbe azzardare di no, anche perché la capolista Inter, al momento, sta risultando una vera e propria ‘schiacciasassi’ e tenere il suo ritmo si rivela estremamente complicato anche per le inseguitrici più prossime. Una cosa, però, è abbastanza certa: se fino a qualche settimana fa sembrava quasi un’utopia, adesso credere nel quarto posto è più che possibile, poiché dista solo quattro lunghezze. La tecnica del ‘rosicchiare punti’ sostenuta da Allegri ha fatto finalmente breccia, ma non solo, perché ciò che si è intravisto è una mentalità completamente nuova. Giusto o sbagliato che sia, il tecnico toscano è convinto che questa squadra, al momento, non abbia la qualità per comandare le partite a cuor leggero o per imporre la superiorità. Dunque, ha iniziato a lavorare sull’atteggiamento, con i giocatori che hanno cominciato a difendere con attenzione e a non ripetere troppi errori individuali: uno schieramento compatto, insomma, che non perde la testa. L’altra faccia della medaglia, però, recita che una squadra così prudente lo è perché non ha un attacco solido a cui appoggiarsi, ed infatti è così. La fase realizzativa continua a latitare e, nonostante i progressi delle ultime gare, si può fare sicuramente di meglio.
Cos’è che quindi lascia ben sperare? Innanzitutto, una ritrovata, seppur sempre da migliorare, compattezza e solidità, che ha consentito alla Juventus di inanellare il primo filotto di risultati positivi dall’inizio della stagione: anche se le squadre incrociate nell’ultimo periodo non erano particolarmente temibili, l’esito non era però poi così scontato tenendo conto delle recenti uscite. La rinascita di alcune pedine (vedi Federico Bernardeschi) e i margini di miglioramento intravisti in altre (vedi Alvaro Morata). L’aver trovato una momentanea struttura di base, con quel 4-3-3 che ormai è diventato lo schieramento ufficiale da qualche settimana a questa parte. Infine, la consapevolezza di iniziare il nuovo anno con il rientro di giocatori importanti come Dybala, Chiesa e Chiellini, giocatori la cui tecnica ed esperienza si riveleranno estremamente decisive al cospetto di un gennaio davvero ‘infuocato’.
Chissà cosa ci riserverà la Juventus in questo 2022. Ai posteri l’ardua sentenza.