Allegri e la nuova dirigenza dovranno sostenere i giocatori nei prossimi mesi in cui si conosceranno i verdetti di altre inchieste che coinvolgono il club. All’orizzonte, intanto, non si profila nulla di buono
TENTATIVO – Ebbene sì. Venerdì 20 gennaio 2023 passerà alla storia come uno dei giorni più difficili nella storia della Juventus dopo Calciopoli: 15 punti di penalizzazione e ogni ambizione di fatto azzerata per la stagione in corso. Non che qualcuno sperasse ancora nello Scudetto, ma nella corsa al quarto posto almeno sì, un obiettivo che però, in questa situazione, si trasforma in una chimera. “Nei momenti di difficoltà bisogna essere uomini e far bene”, ha detto Massimiliano Allegri durante la conferenza stampa di oggi. Dunque, spazio al senso di rivalsa e di responsabilità, alla voglia di trasformare una delusione in energia. Il compito della nuova società e del tecnico sarà quello di provare a chiudere i giocatori in una bolla lontani dal frastuono e a farli concentrare solo sul campo. Di giudizi e di interrogativi ne sono usciti fin troppi, e crearne di ulteriori serve a ben poco: l’imperativo resta quello di lavorare duramente per dare il massimo e non avere rimpianti nel momento in cui la situazione potrebbe avere risvolti insperati. Il club farà ovviamente ricorso e ha un mese di tempo, anche se il Collegio di Garanzia dello Sport non potrà riformulare l’entità della sentenza (ad esempio aumentare o diminuire i punti di penalizzazione), ma solamente confermarla o annullarla. Il criterio che verrà seguito per la decisione riguarda soltanto la forma, e non il merito del verdetto: se verranno rilevati vizi di forma, la sentenza verrà revocata, se invece non si registreranno sarà confermata. Ma non finisce qui, purtroppo, perché nelle prossime settimane la società dovrà anche fronteggiare gli altri rami d’indagine sportiva nati dall’inchiesta della procura di Torino. In particolare, parliamo di quello sulla cosiddetta ‘manovra stipendi‘, con la Juventus che nel periodo del lockdown comunicò la rinuncia a quattro mensilità, salvo poi restituirne tre attraverso la stipula di carte private, ma – secondo l’accusa – violando le norme federali in materia gestionale. Non va dimenticata poi l’indagine aperta dalla Uefa, per potenziali violazioni delle norme sulle licenze e sul fair play finanziario e per l’eventuale mancato rispetto del settlement agreement firmato la scorsa estate. Quanto alla giustizia ordinaria, la data da ricordare è quella del prossimo 27 marzo: per quel giorno è fissata l’udienza preliminare per l’inchiesta Prisma, dove verranno discusse le richieste di rinvio a giudizio per falso in bilancio per gli ex dirigenti e la richiesta della Juventus stessa di spostare il procedimento da Torino a Milano, sede della Borsa. Saranno mesi da vivere come sulle montagne russe. Mesi di verdetti, di scelte, di momenti difficili. Mesi che profumano di spartiacque verso una nuova era, perché accadimenti come questi non possono che lasciare il segno. Mentre la giustizia farà il suo corso, l’attenzione sarà, seppur a fatica, rivolta al campo: tra campionato, Coppa Italia e Europa League si preannuncia una bella corsa ad ostacoli.