E’ tempo di riflessioni in casa bianconera, dopo la sentenza della UEFA che ha escluso la Juventus dalle coppe europee
RIPARTENZA – Come volevasi dimostrare. La bufera extra-campo che si è abbattuta sulla Juventus è giunta ai titoli di coda, concludendosi secondo l’opzione più accreditata. Qualche giorno fa i bianconeri hanno scoperto l’esclusione dalle coppe europee per un anno, motivo per cui la prossima stagione non parteciperanno alla Conference League. Sulla carta le possibilità di una decisione differente erano molto poche, ma forse, se ci fermiamo a riflettere, è andata meglio così. Certo, il danno economico provocato da tale esclusione non è indifferente, dato che rispetto alla passata stagione (con Champions ed Europa League) il deficit supera i 70 milioni, ma al contempo serviva una stagione di ridimensionamento in cui rimettere insieme i pezzi e provare a ripartire. Per questo motivo la società ha deciso di non fare ricorso, pur non condividendo a pieno la sentenza della UEFA: andare in appello ed eventualmente in altri gradi di giudizio, incerti negli esiti e nei tempi, avrebbe non solo riaperto un clima di tensione generale, ma anche aumentato l’incertezza rispetto ad una probabile partecipazione alla UEFA Champions League 2024/25. L’obiettivo, al contrario, deve essere quello di vivere la prossima stagione con la massima serenità, guardando solo ai risultati sul campo e non ai tribunali sportivi, soprattutto dopo una turbolenta stagione in cui i colpi di scena erano all’ordine del giorno.
Ora, cosa cambia? Innanzitutto, gli orizzonti di Cristiano Giuntoli. Occorre pensare prima a vendere e poi ad acquistare, mettendo anche in conto i no di calciatori non disposti a rinunciare alla vetrina europea. Lo scopo sarà quello di puntare su giovani di prospettiva, anche se questi difficilmente, da soli, potranno restituire solidità alla rosa bianconera, che comunque avrà bisogno di qualche innesto di maggiore esperienza. Il nuovo ds bianconero sa di non avere molto tempo, o meglio non lo stesso che agli inizi gli ha concesso De Laurentiis per costruire il suo Napoli, ma con ogni probabilità sa altrettanto bene che stavolta gliene basterà molto meno. La qualità degli innesti sarà, per forza di cose, minore dal momento che si giocherà solo per il campionato, ma la cura prescritta, almeno per l’anno prossimo, recita “Un passo alla volta”. Dodici mesi di purgatorio sono lunghi.