Alcuni nodi della prima parte di stagione stanno venendo al pettine
DUBBI – Per un motivo o per un altro, l’inizio di stagione bianconero è caratterizzato dalle coppie. L’iniziale fase di rodaggio, con la partenza a rilento e l’ultima parte a singhiozzo, intervallata da un filotto di ottimi risultati, ha permesso a Massimiliano Allegri di risolvere alcuni dei grandi dubbi che lui stesso, probabilmente, aveva alla vigilia della stagione. Ce n’è uno per ogni reparto e, piano piano, la soluzione sta diventando sempre più chiara.
DIFESA – Il reparto difensivo, nonostante i numerosi gol subiti (sono 15 in 12 gare di Serie A), ha sempre offerto ampie garanzie al tecnico livornese. Questi primi tre mesi di stagione hanno dimostrato l’imprescindibilità di Leonardo Bonucci, che fin qui è rimasto in campo 969 minuti, giocando sempre da titolare e rimanendo in campo fino al fischio finale, riposando soltanto alla settima giornata contro il Torino. Sul compagno di reparto vi erano incertezze: per motivi diversi, Matthijs De Ligt e Giorgio Chiellini, difensori di livello mondiale, si sono alternati fin qui, con l’olandese che ha giocato leggermente di più (715 minuti) rispetto al capitano (639). Considerando l’età, la propensione agli infortuni dell’azzurro e il peso specifico dell’ex Ajax, d’ora in avanti non è fantascienza pensare che, a far coppia con Bonucci, ci sarà proprio il giovane oranje.
CENTROCAMPO – Qui è dove i dubbi sono stati più forti, e la soluzione sembra essersi palesata soltanto nelle ultime uscite. Manuel Locatelli, acquisto fortemente voluto in estate, è diventato inevitabilmente un perno del centrocampo bianconero, tanto che è il terzo giocatore della Juventus con più minuti in campo in Serie A (872), dietro al già citato Bonucci e a Danilo, altro instancabile della rosa (953 minuti giocati). Al suo fianco sono stati provati un po’ tutti: da Bentancur a Ramsey, passando da Arthur per arrivare, finalmente, alla tanto agoniata soluzione: Weston Mckennie, che sta vivendo un momento di forma importante, si è conquistato la titolarità accanto all’ex Sassuolo, garantendo dinamismo, corsa ( è primo nella classifica di km di media percorsi tra i giocatori con almeno 2 presenze, 10,3) e qualità negli inserimenti, due caratteristiche che, per cause diverse, gli altri compagni non avevano potuto assicurare. Il maghetto texano, in fiducia, può essere l’arma in più per il proseguo della stagione.
ATTACCO – Davanti, in realtà, al pettine doveva arrivare ben poco. Alvaro Morata e Paulo Dybala, quando stanno bene, sono i titolari anche per mancanza di alternative di spessore. Lo spagnolo, nonostante il grande lavoro che fa per la squadra, viene accusato di non essere un vero bomber, di quelli che garantiscono 20 gol a campionato: anche per questo, la Juventus si sta guardando intorno sul mercato. Poi c’è il capitolo Dybala: la Joya, faro dell’attacco bianconero, sta alzando il livello nella stagione per lui più importante, quella dove gli si chiede il vero salto di qualità. Lui sta cercando di prendersi la squadra sulle spalle: 3 gol, 3 assist e tante giocate di qualità, che lo hanno portato a costruire 15 occasioni da gol, secondo in questa speciale classifica solo a Juan Cuadrado (17) e Alvaro Morata (16). Dal suo talento passa, ora più che mai, il futuro della Juventus: l’asso che potrebbe portare alla conquista del banco.