Andiamo a scoprire le peculiarità tattiche del prossimo avversario della Juventus
ROMA – Neanche il tempo di metabolizzare il pareggio casalingo contro il Napoli che la Juventus deve subito tornare in campo e concentrarsi al meglio, perché l’impegno è di quelli tosti: i ragazzi di Allegri saranno nella capitale per affrontare la Roma di José Mourinho. Una Roma ferita dopo il 3-1 subito a San Siro dal Milan e arrabbiata per le decisioni arbitrali del signor Chiffi che hanno stizzito non poco l’ambiente. Due squadre che non hanno rispettato del tutto il loro blasone e le attese riposte nei loro confronti si scontreranno per non perdere definitivamente il treno Champions League, confidando nel talento dei singoli e nella compattezza di squadra che sembra essersi un po’ persa. Concentriamoci sui padroni di casa e andiamo ad analizzare l’atteggiamento tattico messo in campo da Mourinho.
MODULO E POSSESSO – Il ‘vate di Setubal‘ ha pian piano modificato l’assetto tattico della sua squadra nel corso della stagione, passando da un 4-2-3-1 più offensivo e spregiudicato, ad un 3-5-2 (o all’occorrenza un 3-4-1-2) più conservativo e attento (almeno nelle intenzioni). Fondamentale in questo senso il pieno recupero di Chris Smalling, leader difensivo dei giallorossi che fornisce una rotazione più ampia nelle gerarchie della difesa, anche se contro la Juventus mancheranno Gianluca Mancini e Rick Karsdorp. In fase di possesso palla, la Roma non ama fraseggiare a lungo, ma aumenta il ritmo del proprio gioco provando a verticalizzare appena gli avversari lo consentono. Infatti le mezze ali vengono a supporto degli quinti per poter ricevere e mandare immediatamente gli attaccanti verso l’area di rigore. I due attaccanti giocano molto vicini tra loro per poter combinare e scardinare la difesa avversaria con rapidi passaggi, oppure per premiare la sovrapposizione degli esterni che hanno il compito di mettere palloni sulla testa di Abraham, la torre offensiva dei giallorossi. 7 gol in campionato e 6 in Conference League per il miglior marcatore della squadra, pericolo numero uno per Szczesny e compagni.
NON POSSESSO – Il pressing attuato dai ragazzi di Mourinho non è asfissiante, almeno nella metà campo avversaria. Il portoghese preferisce raccogliere i suoi uomini nella propria metà campo per poi intensificare la manovra di pressione una volta che gli avversari hanno preso abbastanza campo. Le vie centrali sono spesso molto intasate dall’azione dei centrocampisti, con i quinti che vengono dentro a creare densità, ma lasciando spazio sulle corsie. Questa mossa è stata molto efficace contro una squadra come l’Atalanta che ama il fraseggio stretto e centrale, ma è andata a farsi benedire contro il Milan che, al contrario, sfrutta la rapidità dei suoi esterni per sfondare. Uno dei maggiori problemi della ‘Magica’ è la moltitudine di errori individuali a cui abbiamo potuto assistere nel corso della stagione e per questo gli attaccanti della Juventus dovranno avere le antenne sempre dritte per sfruttare qualche eventuale strafalcione dei capitolini.