Andiamo a scoprire le peculiarità tattiche del prossimo avversario della Juventus
SALERNO – La batosta subita in Champions League dal Chelsea, la sconfitta di misura ad opera dell’Atalanta di sabato e le vicende giudiziarie tutt’altro che rosee per la Juventus, catapultano i bianconeri nel turno infrasettimanale. Gli uomini di Massimiliano Allegri saranno di scena a Salerno per sfidare, nel match di domani alle ore 20:45 la Salernitana fanalino di coda. Un impegno sulla carta agevole per i ragazzi, ma da non sottovalutare vista la grande esigenza di punti salvezza per i campani. Andiamo a scoprire l’atteggiamento tattico e il modo di giocare della squadra allenata da Stefano Colantuono.
MODULO E POSSESSO – L’esonero di Fabrizio Castori e l’avvicendamento di Stefano Colantuono sulla panchina granata ha apportato alcune modifiche sull’atteggiamento tattico dei campani. Dalla difesa a 3 si è passati a quella a 4, con un terzino più bloccato come Veseli a destra e uno più di spinta e corsa come Ranieri. Il modulo scelto dal tecnico romano è il 4-3-1-2 con Ribéry che agisce a ridosso delle due punte, anche se il francese non sarà della partita contro i bianconeri, complice un infortunio. Ma torniamo a parlare di tattica. La Salernitana, spesso e volentieri, si affida ai centimetri di Simy o di Djuric già all’inizio della propria azione: i lanci dalle retrovie cercano i loro appoggi di testa per permettere lo sviluppo della manovra. Quando la Salernitana prova a girare il pallone dal basso, Di Tacchio scende sulla linea dei centrali per liberare Ranieri sulla sinistra, formando una linea difensiva a 4. Il pallone transita spesso sull’esterno che ha il compito di giocare molto largo e combinare con la mezz’ala di riferimento. Il trequartista abbassa di 30-40 metri il suo raggio d’azione, venendo incontro al centrocampista per creare lo spazio in avanti. A quel punto, l’altra mezz’ala va ad occupare il vuoto offensivo lasciato dal trequarti per avere ben 3 riferimenti offensivi. I cross in area per la torre sono molto pericolosi, vista la grande abilità aerea dei centravanti. Un’insidia potrebbero essere gli inserimenti costanti di Ranieri ad attaccare il secondo palo.
NON POSSESSO – Quando la palla ce l’hanno gli altri, i granata abbassano di tanti metri il loro baricentro. Molto spesso, l’uomo più avanzato si trova al di qua della linea di centrocampo, ragion per cui i contropiede non sono spesso all’altezza delle aspettative. La difesa avversaria ha libertà di manovra in prima battuta, ma a centrocampo gli uomini di Colantuono fanno tanta densità, soprattutto in zona centrale. All’Arechi sarà difficile sfondare centralmente con la squadra schierata, ma sugli esterni si potrà trovare spesso sfogo. I difensori centrali restano ben stretti tra loro, condannando di fatto i due esterni bassi a dover reggere l’uno contro uno senza alcun raddoppio a protezione. Obi (una delle due mezze ali) garantisce quantità e abnegazione difensiva, ma i tanti km percorsi a partita non lo rendono lucido nelle coperture e spesso deve concedere il fallo da ammonizione. Tanti i limiti difensivi dei salernitani e i 29 gol subiti in 14 partite ne sono la testimonianza più evidente. A Salerno ci si sta preparando per alzare le barricate, ma i granata sapranno reggere alla qualità offensiva della Juventus?