Gli ultimi risultati confermano una tendenza: la filosofia di Allegri sta dando i suoi frutti
IN CLASSE – Tutti seduti, è arrivato il professore. Se Massimiliano Allegri non avesse fatto l’allenatore, chissà che non lo avremmo trovato in un aula a insegnare quella che è la sua filosofia. Perchè sul campo, il tecnico bianconero sta davvero tentando di portare la sua idea, il suo credo, manifestato in conferenza stampa durante la sua prima parentesi bianconera e poi diventato un mantra che lo ha seguito come un’ombra: il corto muso. La spiegazione è semplice: nelle corse dei cavalli, vince chi mette il muso davanti: in gergo, per l’appunto, corto muso. La Juventus che stiamo vedendo in questo inizio di stagione ha avuto bisogno di un po’ di ripasso, qualche ripetizione, ma sta piano piano assimilando e imparando la lezione. Gli ultimi risultati ne sono una conferma: Chelsea, Torino, Roma e Zenit sono accomunate dal risultato, 1-0, e dal modo di interpretare la sfida da parte della Juventus che ha saputo soffrire, ha colpito e si è difesa quando la situazione lo ha richiesto. Portandola agli estremi, la filosofia ha colpito anche contro Spezia e Sampdoria: 3-2 il risultato, muso avanti, 3 punti conquistati.
DISAMINA – Ogni partita, poi, ha avuto la sua storia. In ordine di tempo, l’ultima è stata la trasferta in quel di San Pietroburgo. Una partita sulla carta abbordabile, ma che si è trasformata nei fatti in una matassa che solo seguendo quella filosofia si poteva sciogliere. La difesa incarna ormai quella che è l’idea del proprio condottiero: sono poche le occasioni concesse, gli assistenti del professore, Bonucci, Chiellini e De Ligt, stanno crescendo anche sul piano dell’intesa e raramente gli avversari riescono a creare veri e propri pericoli a Szczesny, che nonostante l’avvio difficile si è comunque ripreso alla grande. Il centrocampo sta ritrovando anche il miglior Arthur, uomo di geometria più che di filosofia, e Locatelli è già un leader. Gli inserimenti di McKennie hanno dimostrato di essere un arma utilizzabile, ma lo statunitense deve crescere in consapevolezza. Resta, più di ogni altra cosa, il problema dell’attacco: è vero che Dybala è stato fuori e Morata non è ancora al meglio, ma davanti mancano i gol. Il professor Allegri vuole sì insegnare la sua filosofia, ma c’è anche bisogno di segnare per rimanere attaccati al treno Napoli e provare a tornare in corsa per lo Scudetto. E quel punto sì che si potrà urlare, come un grido di battaglia: “fotografia, corto muso. Semplice.”