Le parole del presidente della FIGC
DICHIARAZIONI – Nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”, è presente una lunga intervista Gabriele Gravina. Il presidente della FIGC, durante la chiacchierata alla rosea, ha parlato del campionato di Serie A e di tanti altri argomenti:
È una stagione di rinascita, il recupero di tecnici rimasti fuori come Allegri, Spalletti, Sarri e in più il ritorno di Mourinho, mi auguro dia una continuità a ciò che è emerso all’Europeo: si può essere competitivi e vincere grazie al gruppo e a una guida sicura, senza necessariamente avere dei singoli top che spesso fanno saltare il banco. Auspico una politica legata al gioco di squadra
Sulle difficoltà legate al Covid-19:
Usciamo da una fase durissima acuita dal Covid. I club sono stati sottoposti a sforzi che hanno messo a rischio la loro sopravvivenza e quella dell’intero sistema. I primi segnali di contenimento dei costi stanno arrivando, ora dobbiamo aumentare i ricavi. Ma servirebbe un aiuto
Cosa chiedete al governo?
Abbiamo mostrato al governo che per ogni euro di contributo ne restituiamo 17,3 con evidenti benefici sul Pil. Il calcio professionistico negli ultimi 13 anni ha dato un contributo fiscale e previdenziale di circa 14 miliardi di euro. Chiediamo un aiuto che non è una contribuzione, ma il permettere di intraprendere un percorso progettuale di risanamento e l’applicazione di un piano industriale. Servirebbe un supporto operativo di rateizzazione e una riapertura per quanto riguarda l’attività legata al betting e al credito di imposta come è stato riconosciuto ai settori del mondo della cultura. Così il calcio potrà uscire da questo momento di difficoltà, a condizione di essere altrettanto bravi a portare modifiche strutturali, a partire dalla riforma dei campionati
Sugli addii di Lukaku e Donnarumma:
Dispiace, sono perdite importanti a livello di individualità, ma il calcio si gioca in undici, è uno sport di squadra. Stiamo avviando una fase importante in linea con la mia norma di non spendere più dell’ammontare dei ricavi. E per dei big in uscita, ci sono anche giovani interessanti in entrata
In merito alla riapertura degli stadio e l’obiettivo finale:
Che il contenimento della pandemia possa riportarci alla normalità. Al momento considero già un grande risultato la riapertura al 50 per cento. Conscio che per alcune realtà possa essere penalizzante e per altre sovradimensionata
Sul nuovo modo di vedere il calcio in Tv:
I cambiamenti non devono spaventare. Sono favorevole a tutti i processi innovativi che non snaturino il gioco ma ne aiutino la diffusione
Sui vaccini nel mondo del calcio:
Siamo stati i primi con la Nazionale a richiederlo e a farlo. Il vaccino è l’arma più sicura e veloce per combattere la pandemia