Dalle intercettazioni sarebbero emersi dettagli interessanti sui rapporti intrattenuti dal club con gli agenti dei giocatori.
OPS – Giorno dopo giorno, l’indagine “Prisma” entra sempre più nel vivo. Stando a quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, infatti, è emerso un nuovo capo di accusa nei confronti della Juventus: dalle intercettazioni sarebbe trapelato che alcuni agenti siano stati pagati per delle operazioni di mercato inesistenti e che il club bianconero abbia fatto uso ricorrente di intermediari o agenti “di fiducia”, tra cui spiccano soprattutto i nomi di Jorge Mendes e Mino Raiola. Quest’ultimo, per l’affare De Ligt, avrebbe intascato 10,5 milioni di ‘oneri accessori’, ma è finito nel mirino degli inquirenti soprattutto per il trasferimento di Franco Tongya, coinvolto in un’operazione di scambio col Marsiglia che la Procura definisce “a specchio”, quindi senza movimento di denaro.