Ulteriori scossoni nell’inchiesta Prisma in cui è coinvolta la Juventus, l’ex Segretario Maurizio Lombardo è stato sentito dai pm della Procura a Torino lo scorso 17 febbraio chiamando di nuovo in causa Fabio Paratici, di cui Lombardo parla così: “Aveva smanie di onnipotenza, voleva acquistare giocatori anche tramite altre squadre per ostacolare le altre e mi chiavava anche di notte. Alcune società amiche hanno fatto da ‘banca’ per permettere alla Juve di fare plusvalenze” – come riporta Repubblica – “Io custodivo le side letter in una valigetta, sempre con me, anche a casa. Non venivano depositate in Lega, altrimenti con le nuove regole non si poteva registrare la plusvalenza […] I dirigenti juventini mi dicevano di tenerle io perché era meglio che non uscissero. Il testo era predisposto da Gabasio, il cui ruolo è cresciuto dopo Marotta, che era più prudente. Dopo di lui non c’era più un’operazione che teneva”. “Con l’Atalanta 14,5 milioni di euro: 4 per Mattiello, 4 per Muratore, 3,5 per Caldara e 3 per Romero. I calciatori sapevano degli accordi, le scritture erano rassicurazioni. Anche per Orsolini, Demiral, Traorè, Mulè, Audero, Peeters, Cerri con il Cagliari e Mandragora all’Udinese per 20 milioni di euro: si rendono conto che con questa recompra non potevano più registrarla subito. Un contratto strano, era ancora il periodo di Marotta e io chiesi: perché ce lo riprendiamo che non giocherà mai nella Juve? Mi dissero che avevamo un obbligo”. Rivelazioni che fanno tremare le gambe non solo alla dirigenza bianconera ma ai tanti tifosi che temono un inasprimento delle pene con lo spettro della serie B.
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