Il corto muso tradisce Massimilano Allegri. Si potrebbe riassumere così la sfida tra Juventus e Roma. La gara era iniziata come meglio non si poteva per i bianconeri, che dopo appena due minuti di gioco trovano il vantaggio. Un coniglio dal cilindro firmato Dusan Vlahovic, che da punizione, in pieno “Dybala style” pesca il set e porta in vantaggio i padroni di casa.
Nel primo tempo la Juventus mostra passi avanti rispetto alla spenta prestazione di Genova della scorsa settimana, e riescono a tenere il campo e a sostenere un certo ritmo, complice anche una buona prestazione di Fabio Miretti, che si prende sulle spalle il centrocampo degli uomini di Allegri. I bianconeri nel primo tempo mostrano buoni spunti, e vanno meritatamente in vantaggio. Pescano addirittura il raddoppio con Locatelli, rete poi annullata per un dubbio tocco di mano di Vlahovic che farà sicuramente parlare le moviole.
Poi i vecchi vizi tornano a fare capolino. Nella ripresa il richiamo del “corto muso” inizia a farsi sentire, i bianconeri minuto dopo minuto inseriscono la “modalità gestione”, e pur senza correre grossi rischi e troppi affanni in fase difensiva risultano comunque “tirare i remi in barca” per certi versi in attacco e non riescono a trovare la rete della sicurezza. E come il più classico dei luoghi comuni con il mancato cinismo nel chiudere la partita arriva la beffa. A propiziarla è proprio l’ex di giornata, quel Paulo Dybala accolto tra affetto e cori dall’Allianz Stadium. Al 69′ Abraham alla prima vera occasione per la Roma di testa mette dentro l’assist della Joya (una semi rovesciata) per un pari che sa di beffa. Una rete figlia di una disattenzione della difesa bianconera che costa caro alla Juventus, che esce dal primo big match stagionale con solo un punto, che per come si era messa la gara sa certamente più di mezzo bicchiere vuoto che non pieno.