Intervista all’opinionista sportivo a due settimane dall’inizio del campionato
INTERVISTA – Dopo il grande spavento dovuto ad un infarto accusato due settimane fa mentre giocava a padel nella sua Calabria, Massimo Mauro torna a parlare all’interno di un’intervista de La Gazzetta dello Sport.
Ecco le parole dell’opinionista ed ex calciatore di Juventus e Napoli:
“Ringrazio tutto il mondo del calcio per un affetto del genere. Non me lo sarei mai immaginato. Adesso però, basta parlare di me, fra meno di due settimane comincia il campionato.”
La favorita per lo Scudetto –
“Il Napoli campione in carica, parte in prima fila. Molto però dipenderà dal futuro di Osimhen: con Victor gli azzurri potrebbero anche ripetersi, senza sarebbe dura. L’Inter si è rafforzata: Frattesi è un bel colpo, Thuram mi è sempre piaciuto, ora vedremo chi arriverà come centravanti.
Il Milan ha cambiato parecchio e a Pioli va lasciato il tempo di creare un gioco che sfrutti al massimo le caratteristiche di tutti i talenti acquistati. Mi intriga l’Atalanta che si è rinforzata con Carnesecchi in porta e in attacco con Scamacca. E poi, ovviamente, c’è anche la Juve tra le favorite”.
Su Allegri che è chiamato a vincere –
“Max è abituato alla pressione. Anzi direi che il meglio di se stesso lo mostra nel caos. Basta pensare che nell’ultima stagione, nonostante tutto la Juventus sarebbe arrivata terza e in Champions. Non giocare in Europa non è detto che sia un vantaggio e si è visto anche lo scorso anno con l’Atalanta. Le competizioni europee ti allenano ai massimi livelli. Se penso alla mia esperienza, giocare in Coppa Campioni era eccitante.
Per quanto riguarda Lukaku, se arriva lui vuol dire che va via Vlahovic. L’ho già detto e lo ripeto, io uno scambio del genere non lo farei per tanti motivi. La Juve sarà una delle favorite perché è una grande squadra, non per l’arrivo di Lukaku”.
Su cosa serve per vincere lo Scudetto –
“Due cose. La prima è Chiesa; venderlo sarebbe pura follia, ma c’è bisogno del miglior Federico. La seconda è un gioco nuovo, diverso da quello delle ultime due stagioni. Allegri deve ricreare l’entusiasmo che c’era all’inizio del ciclo dei 9 scudetti quando il pubblico veniva trascinato dallo spirito dei giocatori e gli avversari entravano in campo impauriti. Lukaku o non Lukaku, ripartirei dal gioco. Romelu è devastante negli spazi, è vero ma non è che se arriva lui basterà chiudersi dietro e lanciare lungo sul belga. Conte ha esaltato Lukaku in modo diverso, partendo dalla cura della condizione fisica. Romelu al 100 per 100 fa la differenza in Italia. Ma se non è al top, come l’anno scorso, diventa quasi inutile.
Su Vlahovic che potrebbe essere un rimpianto –
“Per il futuro si ma non per quello che ha dimostrato a Torino in un anno e mezzo”.
Le sensazioni su Weah –
“Ottime. Sono convinto che Timothy, seppur con caratteristiche diverse, per Allegri possa diventare una garanzia di affidabilità. Un po’ come lo è stato Mandzukic nella sua prima Juve”.