Le parole del noto procuratore.
DICHIARAZIONI – Andrea D’Amico, noto procuratore e storico agente di Sebastian Giovinco e Daniele De Rossi, nel corso di un’intervista rilasciata alle colonne di Tuttosport, ha detto la sua sul misterioso rinnovo contrattuale di Paulo Dybala con la Juventus e della critica situazione economica che sta vivendo il calcio:
“Il rinnovo di Dybala è come una partita a poker: la Juventus sa di avere un giocatore di talento, ma con qualche problemino fisico che ultimamente ha annacquato il suo peso specifico all’interno della squadra. Detto ciò, a me risulta che un accordo di massima sia stato trovato ad ottobre, anche se non è stato ancora ufficializzato e sta subendo qualche rivisitazione in corsa. Ma ciò che conta è che la Juventus ha interesse a non perdere il valore del giocatore, anche considerando che consente di pensare ad un giocatore decisivo per altri cinque anni. Dall’altra parte il giocatore potrebbe decidere di accordarsi con chiunque, però se non ha alternative diventa sempre più debole ogni giorno che passa. Questa situazione potrebbe incidere sull’aspetto psicologico di Dybala, ma quando un giocatore gioca a calcio è sempre esposto al rischio degli infortuni. C’è chi questo rischio non lo vive con apprensione e chi invece lo sente. Bisognerebbe capire come lo vive Dybala, anche perchè un grave infortunio, adesso che non è coperto da un contratto per le prossime stagione, sarebbe una doppia mazzata per lui. Se io fossi il suo agente e avessi un’alternativa in tasca che andrebbe bene al mio assistito allora terrei duro, altrimenti dico al giocatore di firmare subito, senza perdere tempo. Anche per la situazione è critica”.
Sulla criticità della situazione economica nel calcio:
“La crisi è oggetiva, non è una mia opinione. La contrazione economica portata dal Covid e che, in alcuni casi, ha aggravato situazioni già critiche prima della pandemia, è sotto gli occhi di tutti. Penso agli incassi azzerati la scorsa stagione e diminuiti in questa attuale. Penso alla Juventus che ha investito pesantemente sul giocatore più spendibile del mondo a livello di immagine e di marketing e non ha potuto farci quasi niente”