L’avvocato ha approfondito alcuni aspetti della ‘pena’ inflitta alla Vecchia Signora
PANORAMICA – Intervenuto ai microfoni di DAZN, Mattia Grassani ha analizzato la sentenza che ha sancito i 15 punti di penalizzazione alla Juventus, partendo dal motivo per cui sarebbero stati puniti solo i bianconeri:
“Il giudizio che la procura federale ha scelto per riaprire il processo si è basato sull’acquisizione dei 14mila documenti trasmessi dalla Procura di Torino. Sono stati trovati elementi nuovi che potevano riportare alla riapertura del processo, ma che riguardavano solo la Juventus. La Procura di Torino non indaga sulle altre squadre ma solamente su quelle torinesi. La riapertura del procedimento ha rinvenuto intercettazioni, documenti e libri neri che riguardavano squadra e dirigenza juventina. Da qui la condanna e non quella degli altri club.”
Poi prosegue:
“Al collegio di garanzia è una partita secca, confermerà la sanzione o la annullerà e la rimanderà alla Corte Federale di appello con indicazioni sul criterio e i metodi da adottare per nuove valutazioni. I vizi valutati sono radicali, non si entra nel merito della singola valutazione, ma valuta se le motivazioni adottate dalla Corte Federale sono congrue e non sono in contrasto con l’ordinamento sportivo. Se ci fosse una risposta negativa e quindi il procedimento è stato pienamento rispettoso i 15 punti verrebbero confermati.“