Lo scialbo pareggio di Marassi ha convinto la Juventus ad affacciarsi nuovamente sul mercato alla ricerca di calciatori funzionali al completamento di una rosa apparsa lacunosa in tutti i reparti. I bianconeri hanno mosso l’affondo decisivo per Arkadiusz Milik e accelerato a tal punto da portare a termine, dopo anni di frequenti e intermittenti corteggiamenti, l’acquisto della punta polacca. Sbarcato a Torino, Milik ha raggiunto nella giornata di ieri il J-Medical per sostenere i test necessari e preliminari alla firma del contratto con la Juve. Il centravanti ex Napoli e Marsiglia prenderà la maglia numero 14 e si unirà ai nuovi compagni nelle prossime ore. La scelta è ricaduta sul coriaceo armadio polacco, mancino di piede e forte fisicamente. Nella versione di Pavel Nedved, incalzato sul mercato in occasione dei sorteggi di Champions League, quella di completare il reparto con il centravanti polacco è una decisione tecnica maturata dopo attente valutazioni delle caratteristiche del giocatore. Con fare da attore consumato, il vicepresidente bianconero ha nella sostanza mascherato il dietrofront sul più costoso Depay in nome di “caratteristiche giuste”. Il prezzo, per cominciare, e la formula dell’accordo (1 milione più 8-9 di diritto di riscatto). Milik andrà ad occupare la casella del vice Vlahovic o per i più spregiudicati affiancherà il serbo in un tandem d’attacco inedito e tutto mancino. Su Leandro Paredes, Nedved non si è sbottonato. Dalle ultime indiscrezioni pare che la trattativa sia in dirittura d’arrivo con l’accordo raggiunto tra i bianconeri e l’agente del calciatore e un corrispettivo ai parigini di circa 15-20 milioni quale obbligo di riscatto per il cartellino. Il colpo dal Psg chiuderà, salvo imprevisti eventi straordinari, il mercato della Vecchia Signora. La dirigenza regalerà ad Allegri il play basso che può dare forma e carattere alla fase di prima impostazione della squadra. E proprio i suoi ex compagni incontrerà subito Paredes nel girone H di Champions League, oltre ai temibili portoghesi del Benfica (avversaria di terza fascia) e all’incognita Maccabi Haifa (in quarta fascia). Il raggruppamento è serio e insidioso, non c’è da sottovalutare nessuna avversaria (QUI i sorteggi completi con tutti gli abbinamenti). Quello costituitosi nelle urne di Nyon è però senza dubbio il girone di Angel Di Maria, che sintetizza tappe decisive della brillante carriera dell’argentino. Fu proprio il Benfica, infatti, ad accorgersi dell’estro del Fideo prelevando il calciatore dal Rosario Central nel 2007. Ed è stato il Psg l’ultimo club di Di Maria, dopo i quattro anni a Madrid e la breve parentesi allo United. L’esterno, fermo ai box per un problema agli adduttori rimediato nella prima di campionato con il Sassuolo, sarà chiamato a ripercorrere inizio e fine della sua avventura calcistica in un raggruppamento ad alto tasso emotivo. E’ il girone di Messi e Mbappè, ma vuole essere anche quello di Angel Di Maria.
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