SZCZESNY 6.5 – La Lazio è costantemente dalle sue parti: bravo su Immobile, non può nulla sulle due reti biancocelesti.
GATTI 6 – L’accoppiata con Bremer è ormai consolidata. I due si intendono, danno sicurezza a tutta la squadra e non commettono sbavature, perchè sui gol vanno dati i meriti agli avversari. L’ex Frosinone, in questa parte di stagione, è sicuramente una delle sorprese più belle per la Juventus. Sul voto influisce ovviamente la sconfitta, ma la prestazione rimane convincente.
BREMER 6 – Chiusura da difensore di classe su Milinkovic Savic nel primo tempo, nessuna sbavatura nonostante, alla fine, la Juventus torni a casa a mani vuote. A livello individuale, tuttavia, la sua è una prestazione che diffonde sicurezza.
ALEX SANDRO 5.5 – Forse un po’ molle in occasione del gol di Milinkovic-Savic, ma restano tantissimi dubbi sul gol convalidato al serbo. Dopo l’episodio, va un po’ in confusione, rimediando l’ammonizione che lo costringerà a saltare il prossimo impegno contro il Sassuolo.
CUADRADO 5 – La fascia di capitano lo carica a livello di grinta, ma molto spesso esagera: rischia l’ammonizione dopo neanche un minuto, cartellino che poi arriva all’inizio della ripresa. Poco appariscente in fase di spinta, soffre molto Zaccagni dalla sua parte e rischia anche il secondo giallo per un fallo in ritardo sullo stesso numero 20 biancoceleste, prima di essere sostituito. (Dal 70′ DANILO 6 – Ingresso ordinato per uno dei grandi esclusi dall’undici iniziale della Juventus)
FAGIOLI 5.5 – Così come tutti i suoi compagni di reparto, viene inghiottito dal centrocampo della Lazio. Si vede pochissimo, prestazione abbastanza anonima del giovane 2001 bianconero. (Dal 87′ MIRETTI SV)
LOCATELLI 5.5 – Passo indietro rispetto alle ultime, ottime, prestazioni. Il talento e l’intensità del centrocampo biancoceleste lo mettono spesso in difficoltà, non permettendogli mai di gestire palloni con sufficiente tranquillità (Dal 63′ PAREDES 5.5 – Entra per dare più ordine alla manovra bianconera, che però non ne giova)
RABIOT 7 – Un lampo. Il suo ingresso nel match coincide con la scossa del match, successiva al controverso gol segnato dalla Lazio. Per lunghi tratti pare essere l’unico a lottare su ogni pallone. Il francese arriva a quota 10 gol stagionali, di cui 8 in campionato. Una stagione da incorniciare, in attesa di novità sul rinnovo.
KOSTIC 5 – Il suo rendimento è la fotografia dell’approccio di tutta la squadra. Mai nel vivo del gioco nei primi 45′, abbandona il campo senza lasciare mai il segno del suo passaggio ( Dal 63′ CHIESA 6.5 – Il primo strappo arriva dopo quindici minuti abbondanti, ma coincide con un pericolo creato. Poi arriva il secondo, e successivamente il terzo. Tenere in panchina un giocatore con questa caratteristiche, anche se non in perfette condizioni, diventa molto difficile)
DI MARIA 5.5 – Prestazione insufficiente del Fideo, che tocca pochi palloni e, in un paio di circostanze, pecca di leggerezza e perde palloni potenzialmente interessanti. Quando in campo non c’è la sua miglior versione, a risentirne è tutto il gioco della Juventus. Leggermente meglio dopo il passaggio al 4-3-3, con una serie di stop da cineteca, ma da lui ci si aspetta di più.
VLAHOVIC 5 – Un fantasma, e non è la prima volta. Capire dove finiscano le sue colpe e inizino i problemi del gioco dei suoi, in questo momento, è uno dei più grandi dilemmi di questa stagione. Esce all’ora di gioco perchè non al meglio dopo un colpo alla caviglia subito nel primo tempo ( Dal 63′ MILIK 5.5 – Cambio in corsa che non modifica la sostanza. Il polacco non ha mai palloni giocabili e non riesce mai a rendersi pericoloso)
ALL. LANDUCCI 5 – Allegri sperava che non si ripetesse l’ormai celebre Aglianese – Sangiovannese, partita con poche emozioni e zero tiri in porta. All’Olimpico va in scena una partita molto diversa, che dopo una mezz’ora con poche emozioni si accende all’improvviso. Della Juventus, però, si può salvare poco. Il passaggio al 4-3-3 con Chiesa e Di Maria arriva forse un po’ tardi, all’ora di gioco, e risolve solo in parte i problemi di pericolosità dei bianconeri, che vedono scivolare a 8 punti la zona Champions. Tra undici giorni ci sarà il decisivo esito del ricorso: a livello di campo, però, c’è ben altro di cui preoccuparsi.