L’intervista a La Gazzetta dello Sport
ETERNO – Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Riccardo Scirea, figlio della leggenda bianconera Gaetano e membro dello staff tecnico di Allegri, ha parlato di suo papà:
Fa effetto vedere che ci sono ancora striscioni e cori per lui, ogni 3 settembre io e mia madre riceviamo messaggi da tantissime persone. Per noi è una giornata triste ma anche piena di commozione ed emozioni. Dopo tanti anni la gente mi ferma per raccontarmi aneddoti che lo riguardano. Con la sua gentilezza e disponibilità conquistava tutti, non ha mai negato a nessuno una foto o un autografo. Mio nonno era un operaio, veniva da una famiglia umile, e lui ha continuato a esserlo anche dopo la notorietà perché sapeva quanti sacrifici fanno i tifosi. Per questo è sempre stato apprezzato da tutti, era una persona diversa. Come calciatore ha vinto tanto, ma lo ricordano soprattutto come uomo. Mi ha insegnato tanto sia in vita sia ora che non c’è più. I valori che mi ha trasmesso e il suo esempio sono importanti e io sto cercando di trasferirli ai miei tre figli.
Sul goal di Danilo nel giorno dell’anniversario della scomparsa del padre:
È stata un’emozione fortissima. Ero concentrato sulla partita, poi ho visto Dani ed è stato tutto molto bello. Il gol perfetto, non me l’aspettavo. Il regalo della maglia? Non me l’aspettavo e mi ha fatto un immenso piacere.