Il giornalista ha commentato la carriera del numero 7, ancora a segno nell’ultima gara di Champions League con l’Atalanta.
IL PUNTO – Mario Sconcerti ha dedicato l’editoriale odierno del Corriere della Sera a Cristiano Ronaldo. L’attaccante del Manchester United è un macchina da gol e un atleta straordinario ma c’è un problema: Così il giornalista lo spiega:
“Forse i tre anni che ha giocato in Italia lo hanno normalizzato ai nostri occhi di spettatori amanti solo della Grande Fantasia, quella vicina all’impossibile. […] Sappiamo che è un uomo, e non ci basta più. […] I gol in Champions sono un’impresa anche per un fuoriclasse, ma passano gli anni e Ronaldo continua a renderli naturali. E’ senza dubbio il più grande attaccante nella storia del calcio. […] Questa è aritmetica, semplice fisiologia: Ronaldo è stato qualcosa di più.[…] Il limite di Ronaldo è che non ha inventato niente. Ha fatto vincere tutte le grandi squadre in cui ha giocato, ma erano già grandi squadre. […] Qui si entra in un’altra stanza del calcio più fine: la gente ama chiunque la faccia vincere, ma preferisce chi lo fa con estro, colpi esclusivi, anche eccentrici. […] Ronaldo è tecnologia avanzata, […] è un grande atleta, […] è un super eroe, è robotico […]. Il punto è che Ronaldo esiste […]. Ma aspettando il futuro conviene essere testimoni dello spettacolo di Ronaldo. E’ comunque unico”