Con un gol per tempo la Juventus di Allegri batte il Cagliari di Mazzarri nell’ultimo turno del girone d’andata. Tre punti importanti che permettono ai bianconeri di avvicinarsi all’Atalanta. Analizziamo la gara da un punto di vista tattico.
SOLUZIONE PRINCIPALE – La Juventus ha approcciato bene alla gara con il piglio di chi sa di dover fare la partita. L’inizio è stato incoraggiante: buona circolazione della sfera, sovrapposizioni e smarcamenti, una certa verve nel recupero delle seconde palle. Grande protagonista del copione tattico della prima frazione è stato Juan Cuadrado, spesso chiamato a partecipare alla fase di possesso. Per ventidue volte i bianconeri hanno scelto la soluzione del cross in mezzo: di questi, ben 14 sono provenuti dai piedi del colombiano. Non è avvenuto lo stesso con Alex Sandro, praticamente nullo nella metà campo avversaria. Cuadrado è stato l’ispiratore della manovra dei padroni di casa, abilissimo a puntare l’uomo e trovare gli spazi per il traversone. Uno dei suoi suggerimenti confezionava per la Juventus un’occasione nitida di sbloccare l’incontro. Arthùr allargava per Cuadrado (il numero 11 nell’immagine seguente) che alzava la testa e faceva partire la pennellata per il colpo di testa di Kean sul palo.

CALO VISTOSO – Il gol tardava ad arrivare e Allegri ha provato a cambiare qualcosa a gara in corso. Lavorando sul tridente offensivo, il tecnico ha modificato la posizione di Morata e Kean. Lo spagnolo defilava il proprio raggio d’azione, diventando una sorta di seconda punta sul settore di sinistra. L’azzurro, invece, ha agito da prima punta, attaccando la profondità per vie centrali. Se la gara di Morata è migliorata col passare dei minuti, Kean non è riuscito a trovare grossi spazi, peccando anche nella misura di alcuni passaggi. L’ex Everton ha però avuto il merito di essere nella traiettoria della conclusione di Bernardeschi e di deviare per la rete del vantaggio. L’episodio non ha mutato l’andamento della partita e i bianconeri non sono riusciti a fare il match più propizio alle proprie caratteristiche. Il Cagliari cresceva d’intensità e la Juventus calava notevolmente sulla distanza. La manovra è diventata via via sempre più prevedibile e i palloni persi, sanguinosi. Gli ospiti hanno avuto due ottime chances di trovare il pari, entrambe nella ripresa. Bellanova andava via ad Alex Sandro (il duello sulla fascia sarà molto spesso vinto dal rossoblù) e creava per Dalbert che da buona posizione mandava a lato. Poco dopo Szczesny era chiamato al miracolo sull’incornata a centro area di Joao Pedro. L’immagine che segue offre un’istantanea della prima azione pericolosa della squadra di Mazzarri, nel momento dell’avvio. Sulla spizzata di testa di un compagno, Bellanova è pronto a partire ma Alex Sandro non è in linea con la linea a quattro di difesa. Il mal posizionamento gli impedisce di intervenire tempestivamente sul velocissimo avversario.

MVP – Con Chiesa e Dybala fermi ai box la Juventus ha trovato in Federico Bernardeschi quella fantasia in avanti che garantivano i compagni infortunati. Il carrarese si dimostrava imprevedibile e dinamico: continui movimenti su tutto il fronte d’attacco e una qualità delle giocate molto alta. Se non fosse stato per qualche errore nella ricezione, la squadra di Allegri avrebbe trovato molte volte l’ex viola libero di portare palla e di suggerire lo scarico intelligente. Non è un caso che la pietra tombale sulla gara l’abbia messa lui con un sinistro a incrociare nel finale di partita. La crescita di Bernardeschi, sempre tra i migliori nelle ultime 5 partite, può considerarsi la nota veramente lieta in una serata nella quale la Juventus non ha mostrato cose molto differenti dall’atteggiamento visto per tutto il girone d’andata. I problemi restano come resta una preoccupante difficoltà nel chiudere prima l’incontro, rischiando di compromettere tutto con il solito calo di concentrazione.