BRUTTA JUVE – Poteva essere una giornata chiave per accorciare sulle pretendenti ad un posto Champions con le milanesi che continuano a stentare e Lazio e Roma invece che ne approfittano per prendersi un vantaggio per guadagnarsi un posto nelle prime 4.
E invece la Juventus stecca ancora e arriva la seconda sconfitta consecutiva in campionato dopo la trasferta dell’Olimpico contro la Lazio.
Ed è una sconfitta meritata per i bianconeri, come testimoniano le parole di Massimiliano Allegri al termine della partita che ammette la legittimità del risultato dei neroverdi, bravi e abili nel sfruttare l’interpretazione sbagliata della partita della Vecchia Signora.
Troppo distratta e svogliata, la Juve che per un’ora buona trotterella in mezzo al campo e appare sfilacciata, anche a causa delle scelte dell’allenatore livornese che decide di puntare sul doppio centravanti.
Il risultato è che la partita di Milik dura un’oretta scarsa in cui cerca di legare il non gioco bianconero tra centrocampo e attacco e Vlahovic ci prova ed è generoso negli attacchi alla profondità e nel dialogare con i compagni ma rimane ancora a secco e non si ricordano occasioni da gol pericolose tra i piedi dell’attaccante serbo.
Paredes getta alle ortiche un’altra occasione, ci prova ad incidere sulla partita ma non riesce a dare ritmo anche a causa di un centrocampo che a Reggio Emilia proprio non funziona, Fagioli protagonista in negativo del match non riesce a dare qualità alla manovra e il motore di Rabiot viaggia a giri troppo bassi. Lento e prevedibile anche Kostic che non convince e non riesce a diventare un fattore, ci può stare una prestazione d’appannamento dell’esterno serbo ma è tutta la squadra ad essere sottotono.
Il secondo tempo del Sassuolo a differenza del primo è aggressivo e i ragazzi di Dionisi capiscono di poter azzannare la preda e il gol di Defrel che Perin sventa ad inizio ripresa, è solo l’antipasto all’episodio che deciderà la partita.
Serie di corner per gli emiliani, disimpegno sbagliato di Fagioli e l’attaccante francese è un rapace a sfruttare con opportunismo il pallone vagante e che finisce alle spalle di un Perin incolpevole. Il gol del vantaggio è un mix di astuzia, furbizia e cattiveria di un’attaccante che aveva già punito il Milan e che nella partita dimostra l’atteggiamento che invece manca alle punte bianconere.
Lo svantaggio costringe Allegri alle contromisure, entra Di Maria e la qualità si alza e la Juventus inizia a produrre qualche pericolo.
Consigli evita con un grande intervento il gol del pareggio, negando a Rabiot l’ennesima gioia personale con un bel riflesso dopo il colpo di testa del francese.
Poco dopo è Di Maria ad avere la grande chances del pareggio ma Il Fideo non trova la porta dopo una bella giocata nello stretto con Chiesa che avrebbe meritato un epilogo diverso.
Finisce qui con una sconfitta che respinge gli assalti europei della Juventus, troppe distrazioni per una squadra che in questa settimana si gioca la qualificazione in Europa League e che potrebbe riprendersi i 15 punti che la giustizia sportiva gli ha sottratto e che ha stravolto il campionato.
Una battuta a vuoto in un pomeriggio che verrà ricordato per il buon esordio di Tommaso Barbieri, l’ennesimo ragazzo talentuoso della Next Gen e per la crescita certificata di Federico Gatti, il migliore in campo della squadra bianconera.
Sono solo queste le poche notizie positive che Allegri porta via da Reggio Emilia in attesa di due battaglie dal peso specifico enorme per la stagione travagliata e piena di insidie della sua Juventus.
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