Le parole del centrocampista del CS Ameliano sulle sue due ex squadre
DOPPIO EX – Altra intervista ad un doppio ex di Atalanta e Juventus che si daranno battaglia alle ore 18:00 al Gewiss Stadium.
Marcelo Estigarribia, centrocampista paraguaiano tornato in patria dopo le sue esperienze europee, ha parlato del match che vede coinvolte le sue due ex squadre a Tuttosport.
Ecco le parole del calciatore del CS Ameliano:
“Quando giochi nella Juve conta solamente vincere, il resto non ha importanza. I bianconeri quest’anno possono imitare quello che abbiamo fatto noi nel 2012 e riportare il tricolore a Torino. Vedo delle somiglianze. Anche in quella stagione tutti davano favorite Milan, Inter e Napoli, poi sappiamo come è andata a finire. Il bello di quell’anno fu che riuscimmo a far ricredere molti: la Juve veniva dal settimo posto e c’erano tanti nuovi giocatori oltre a mister Conte. Si creò subito un bellissimo gruppo. Vincere quando nessuno punta su di te è ancora più esaltante”.
Sui momenti decisivi di quel primo Scudetto-
“È stata una stagione fantastica che porto ancora nel cuore. I tifosi bianconeri sono rimasti molto affezionati a me e ricambio il loro affetto. Abbiamo vissuto una stagione incredibile, in cui ha la Juve vinse il campionato in maniera inaspettata aprendo il ciclo straordinario dei 9 scudetti di fila. Fin dalla prima partita allo Stadium contro il Parma ci siamo accorti di essere una grande squadra. Siamo partiti subito forte, nelle ultime 10 giornate eravamo testa a testa col Milan e lì capimmo che avremmo potuto farcela davvero fino alla festa scudetto a Trieste. Un momento che conserverò sempre nel mio cuore”.
Sulle analogie tra questa Juventus e quella del 2012–
“Penso di sì. Come noi non hanno le coppe europee e questo alla lunga può diventare un vantaggio. Durante la settimana puoi lavorare più intensamente e gestire al meglio le energie. Inoltre anche la preparazione alla gara può essere più dettagliata e tutto questo alla lunga ti può far conquistare qualche punto in più”.
Su come vede la Juventus-
“Bene. Nelle prime giornate ha disputato buone gare. Chiesa si finalmente ripreso dall’infortunio e sta tornando al top. La Juve mi è piaciuta pure a Sassuolo. Non inganni il risultato: al Mapei ha fatto una discreta gara e senza gli errori individuali, che possono comunque succedere, avrebbe fatto punti anche lì”.
Sulle avversarie-
“Mi aspetterei una corsa a 4 come nel 2011/12. Le candidate allo scudetto sono sempre Milan, Inter, Napoli e Juve. Come squadre vedo i nerazzurri più attrezzati rispetto alle altre: hanno 2 giocatori forti per ruolo e stanno andando davvero forte. Nel derby mi hanno impressionato per la facilità con cui hanno vinto contro il Milan, che resta un’ottima squadra. Il Napoli, invece, ha avuto un po’ di problemi e mi sembra meno forte dell’anno scorso. Per questo metto l’Inter favorita”.
Sulla corsia sinistra
“La Juve è ben coperta sulla corsia mancina. Ci sono 3 bravi giocatori, seppur con caratteristiche diverse tra loro. Cambiaso sta crescendo molto, Iling è giovane ma ha tanto talento; mentre Kostic può dare esperienza. Credo che in base alle partite e alle avversarie mister Allegri sceglierà chi far giocare a sinistra”.
Sulla Dea-
“Possono farcela a conquistare un posto in Champions League. Ogni anno lanciano giovani di talento. Quest’estate hanno preso Scamacca e De Ketelaere, che sono convinto faranno bene. E poi c’è Gasp in panchina: è davvero molto bravo”.
Su Antonio Conte-
“Mi fa strano non vederlo in panchina, ma starà aspettando qualcosa di importante e al suo livello per ripartire. Conte è un fenomeno…Lui non molla mai, è un martello. Ci ha trasmesso la sua mentalità e infatti quell’anno non abbiamo perso nemmeno una partita in Serie A. Conte ci faceva lavorare duramente in allenamento a ritmi massacranti, ma alla fine dell’anno la nostra squadra ebbe pochissimi infortuni. Ti faceva sentire importante, anche se giocavi meno. E poi trattava tutti alla stessa maniera: dai Campioni del Mondo all’ultimo arrivato, come potevo essere io, senza nessuna distinzione”.