Stroncato dalla leucemia, l’ex tecnico e calciatore si è spento ieri in una clinica di Roma
NEL CUORE – Sinisa Mihajlovic non ce l’ha fatta. Come racconta La Gazzetta dello Sport, dopo aver combattuto oltre tre anni e mezzo contro la leucemia, ieri l’ex calciatore e tecnico si è spento in una clinica di Roma all’età di 53 anni. Una carriera straordinaria, la sua, condita da più di 100 gol, complice un sinistro devastante diventato leggenda grazie ai calci piazzati, tra cui spicca la tripletta su punizione alla Sampdoria nel ’98. Poi, nel 2006, si ritira e diventa il secondo di Roberto Mancini all’Inter dando inizio alla carriera di allenatore. Da primo tecnico parte dal Bologna nel 2008, prima di guidare Catania e Fiorentina, nazionale serba, Sampdoria, Milan, Torino, 9 giorni tormentati allo Sporting Lisbona e il ritorno a Bologna, dove sostituisce Pippo Inzaghi e dove, all’inizio della stagione 2019/20, annuncia in conferenza stampa la sua malattia. Resterà impresso per la forza e la tenacia mostrata soprattutto nell’ultimo periodo quando, pur segnato dal dolore, è sempre stato presente in panchina o sul campo di allenamento, guidando i suoi giocatori perfino dall’ospedale. Un guerriero innato.