Il serbo è il grande obiettivo di mercato bianconero, ma il tifo è diviso
RINFORZO – La Juventus ha messo nel mirino Sergej Milinkovic-Savic. Mai come nelle ultime ore, con l’arrivo in dirigenza di Cristiano Giuntoli e l’inizio vero e proprio del suo mandato, i bianconeri sembrano intenzionati a portare a Torino il classe ’95 serbo, in scadenza di contratto a giugno 2024 con la Lazio e accostato alla Vecchia Signora ormai da diverse estati. Il club biancoceleste è stato chiaro: il Sergente può partire, ma a Formello deve arrivare Nicolò Rovella, rientrato alla Continassa dopo il prestito al Monza. E qui, in seguito alle voci di mercato di questi giorni, il tifo si è diviso: c’è chi considera il sacrificio di un giovane un atto necessario per arrivare a un grande giocatore, in grado di dare la svolta alla squadra di Allegri; c’è chi, dall’altra parte, pensa che non ne valga la pena. Chi ha ragione? Vediamo i pro e i contro: il giudizio, poi, spetta a voi.
PRO – La lista dei pro, obiettivamente, si compila da sola: discutere le qualità dell’ex giocatore di Vojvodina e Genk è quanto di più sbagliato si possa fare. Con un suo eventuale arrivo a Torino, il centrocampo della Juventus si presenterebbe ricco e pieno di alternative: insieme a lui, Pogba, Locatelli, Fagioli e Rabiot andrebbero a comporre un settore, quello del centro di centrocampo, da fare invidia a molti club, italiani ed europei. Milinkovic-Savic garantirebbe fisicità, centimetri e un grande fiuto del gol per un centrocampista (69 reti in 341 presenze con la Lazio, una media di 1 gol ogni cinque partite). Permetterebbe a Fagioli di essere traslato nel ruolo di “regista”, liberando Locatelli da una posizione che non lo ha fatto rendere al massimo delle sue potenzialità da quando veste la maglia della Juventus. Insomma, ne beneficerebbero singolarmente anche i suoi compagni. Permetterebbe ai bianconeri di sistemare un reparto che negli ultimi anni ha trovato poca continuità e candiderebbe la squadra a essere una delle grandi favorite nella prossima stagione in Serie A.
CONTRO – La lista dei contro è forse più lunga, anche se è da tenere in considerazione il peso specifico di questi fattori, non il numero. In primis, il sacrificio di Rovella: la stagione da protagonista al Monza ha fatto sorridere tanti tifosi bianconeri, che lo considerano un potenziale pilastro della Juventus del futuro. A guardar bene, non esiste un giocatore di questo tipo nella rosa di Massimiliano Allegri da tanto tempo: intelligente tatticamente, elegante nei movimenti e con una grande visione di gioco, caratteristiche che, senza dover per forza fare paragoni, mancano in un tassello del centrocampo dai tempi di Andrea Pirlo. L’ex Genoa è un classe 2001, quindi più giovane di sei anni rispetto al serbo della Lazio, e anche questo è da tener conto per una squadra in ricostruzione. Vi è poi il fattore Europa: senza la Champions League e, forse, senza la Conference, la Juventus può davvero permettersi di avere in rosa Savic, Pogba, Locatelli, Fagioli e Rabiot a centrocampo per un impegno ( due con la Coppa Italia) a settimana? A primo acchito, la risposta è scontata. Per concludere, c’è il fattore economico: Lotito chiede, oltre a Rovella, anche Luca Pellegrini e un conguaglio economico per un giocatore in scadenza nella prossima stagione che, a quanto si dice, non ha ricevuto grosse offerte da altri club europei. Il rischio che sta correndo il patron biancoceleste è alto: se davvero il Sergente vuole la Juventus, potrà andarci a gennaio o addirittura gratis a giugno del prossimo anno. Riflessioni in corso da tutte le parti. A breve si scoprirà il futuro di Sergej Milinkovic-Savic e, direttamente connesso, quello di Nicolò Rovella.