Il nuovo progetto SuperLega ha creato un vero e proprio caos: la partecipazione dei 3 club italiani viene criticata, oltre dalle organizzazioni europee, anche da Cairo e Gravina
CONTRO – Il progetto SuperLega ha creato un vero e proprio putiferio. In Italia, nel mirino ci sono le tre squadre partecipanti: Juventus, Milan e Inter. Anche Andrea Agnelli non è scampato dalle innumerevoli critiche ricevute. Il numero uno bianconero, infatti, è apostrofato come “Giuda” durante il video collegamento da Urbano Cairo. Sfogo che sarà argomentato all’Ansa: “È un attentato alla salute di una associazione come la Lega: se uno come Marotta, ad dell’Inter, fa una cosa del genere si deve dimettere dalla Figc subito, e deve vergognarsi. Tu sei ad dell’Inter, società che ha concepito con altre 11 il progetto Superlega, non puoi rimanere a rappresentare la Serie A in Figc perché stai attentando alla vita di una associazione. Il progetto non andrà in porto, ma chi lo ha concepito sta attentando alla lega di Serie A e per questo tradimento deve dimettersi e vergognarsi. E la stessa cosa vale per Agnelli. Sembra che il progetto l’abbiano depositato il 10 gennaio, quindi gli ho detto durante la riunione ‘Come puoi venire qui a parlare di solidarietà quando hai sabotato la trattativa coi fondi, sapendo già che stavi facendo la Superlega? Come puoi andare a trattare per l’operazione fondi quando stai già lavorando alla Superlega?’ . Ma come si fa? È un tradimento, è da Giuda” ha concluso. Il punto di vista di Cairo è stato condiviso anche da Preziosi e Ferrero della Samp. I rispettivi presidenti della Lega, dal loro canto, hanno sottolineato come il progetto sia solo all’inizio e che ci sarà una vera e propria manovra di solidarietà. L’appuntamento intanto è stato rimandato a martedì: tempo utile per capire l’evolversi della vicenda.
ANCHE GRAVINA – Anche il presidente della FIGC non si risparmia dall’allontanarsi da un progetto che “snaturalizza il calcio”. Gravina ha parlato al congresso della Fifa in Svizzera, dimostrando di non aver fatto passi indietro sulla propria decisione: “Ribadisco il nostro no alla Superlega. L’unica riforma percorribile è quella nata dalla proposta UEFA sulla Champions League. Ogni tentativo di fuga in avanti è irricevibile e dannoso per il calcio europeo. L’adesione a questo progetto pone gli stessi Club al di fuori dal contesto riconosciuto dalla FIFA. Vogliamo difendere il merito sportivo e la possibilità per ogni squadra di inseguire un grande sogno, insieme ai propri sostenitori. Il calcio è dei tifosi, va modernizzato, ma non snaturato. Il calcio è partecipazione e condivisione, non è un Club elitario“.