Dopo la sconfitta contro l’Atalanta, la Juventus si prepara al match contro il Parma. Ma prima, capiamo cosa non è andato a Bergamo
QUALCOSA NON QUADRA – La sconfitta della Juventus, nella sfida con l’Atalanta, non si racchiude solo nel tiro fortuito di Malinovskyi. Tanti aspetti del 31esimo match di campionato non hanno quadrato. Basti pensare all’indisponibilità di Cristiano Ronaldo oppure alla condizione fisica ancora deficitaria di Paulo Dybala. Il tutto condito da ancora una prestazione da riguardare di Alvaro Morata e dall’infortunio al 13′ della ripresa di Federico Chiesa. Nel primo tempo, la Juve ha creato veramente poco, riuscendo a costruire solo una vera occasione. Chiesa e Dybala hanno provato a dare manovra e qualche scossa alle solite cavalcate di Cuadrado, ma senza successo. Con l’uscita di entrambi, il primo per infortunio al 13′ e l’altro al 23′, il colombiano ha dovuto vedersela da solo: per lui, si parla di ben 11 dribbling effettuati su 12 e di 17 duelli offensivi vinti su 21.
PEZZO MANCANTE – In Atalanta–Juventus non c’è solo stata malasorte nel tiro deviato da Alex Sandro. Già, perché se il reparto offensivo fa così fatica può essere dovuto al fatto che manchi una quarta punta di riferimento. È vero che il numero di attaccanti è lo stesso degli anni scorsi, ma si parlava di un Higuain in forma nella prima parte di stagione con 6 gol e 6 assist. Ugualmente si può dire per la Joya nella seconda parte, sapendosi ben alternare e supportare CR7. Non per fare strani collegamenti di mercato, ma ai bianconeri manca un centrale alla Kean: capace di farti la differenza tra marzo e aprile e rendendosi utile in situazioni delicate, ma determinanti, come queste.