Il patron del Napoli rompe il silenzio sui temi caldi degli ultimi mesi.
L’ATTACCO – Aurelio De Laurentiis ha riservato uno dei suoi soliti show alla Conferenza stampa del Napoli, la prima dopo il silenzio stampa delle ultime settimane. Queste le sue dichiarazioni.
Sulla Superlega
“Perez non mi ha mai contattato. Io non sono mai stato a favore della Superlega perchè ne faccio una questione economica ma non è che tu facendo un super torneo a 12 dove inviti tu gli altri hai risolto i problemi dell’economia del calcio. I problemi dell’economia del calcio li risolvi se prendi coscienza che la Champions League ed Europa League non servono economicamente a nessuno. Perez ha avuto il merito non di inventare la Superlega – che è una cretinata – ma di dire “perchè voglio creare la Superlega?”. Perchè la CL e la EL non servono ai nostri bilanci, i nostri investimenti sono tali che non possiamo andare avanti con questi fatturati per fare un assist a chi crede di governare il calcio anziché fare un’opera di segretariato. Invece vogliono comandare, questo è un problema. Dobbiamo creare un campionato europeo più equilibrato dove non si va per estrazione, perchè quello è affidato al caso. Tu devi creare l’equilibrio. I primi 5 paesi più importanti sono quelli che fatturano di più e possono permettersi i giocatori importanti: Spagna, Inghilterra, Germania, Italia e Francia. Queste 5 nazioni meriterebbero un campionato europeo a sé. Chi è che accede a questo campionato europeo? Tu devi dare la possibilità democratica di competere. Se sono l’Udinese, la Fiorentina, il Verona e arrivo tra i primi 6 ho il diritto di partecipare al campionato europeo”
Come andrà a finire?
“Dovrebbe prevalere il buonsenso e se dovesse prevalere la cosa più auspicabile è che tutti gli attori del sistema si possano sedere intorno a un tavolo. È chiaro che se faccio giocare la Juve con il Crotone è difficile che il Crotone possa batterla. Però lei mi dirà c’è una democraticità che va rispettata, lo sport è questo, però io le rispondo che Veltroni nel ’96 ha sancito che le società non sono dei club ma delle società per azioni, delle spa con bilanci e finalità lucrative. Se lei mi crea un torneo scompensato per capacità economiche, quindi poco omogeneo, lei non sta rispettando il concetto veltroniano”