L’emergenza offensiva e l’avversario di spessore mettono in seria difficoltà Massimiliano Allegri. Troverà una genialata delle sue?
EMERGENZA – Europa chiama Juventus. Dopo la vittoria sofferta contro la Sampdoria di ieri, la squadra di Massimiliano Allegri sarà attesa dall’impegno in Champions League, per certi versi quasi proibitivo, con il Chelsea campione d’Europa in carica. Massimiliano Allegri sta preparando la supersfida del suo girone senza i due attaccanti principi bianconeri: Paulo Dybala ed Alvaro Morata. Due assenze che potrebbero essere devastanti per l’economia del gioco della ‘vecchia signora’, che in ogni partita ha dimostrato molta fragilità non solo a livello difensivo, ma anche nell’atteggiamento in campo. Max dovrà ridisegnare le carte offensive in tavola, viste le due grosse assenze, ma ben sappiamo che in passato fu proprio lui ad effettuare delle mosse tattiche discutibili nel breve periodo, poi rivelatesi vincenti. Per informazione, chiedere a Juan Cuadrado o a Mario Mandzukic, saranno sicuramente concordi con questa versione.
ATTACCO DA RIDISEGNARE – Di fatto, l’assenza della coppia d’attacco titolare va a minare delle certezze offensive importanti. Una tegola non di poco conto per una squadra che ha trovato la via del gol abbastanza frequentemente: solo contro l’Empoli i bianconeri non sono riusciti a far male al portiere avversario. Sarebbe stato bello vedere il mix tango-flamenco al grande ballo dello Stadium. Ma l’arma in più per questa Juve che sembra essere diventata piccola piccola, ha un nome ed un cognome: Massimiliano Allegri. Il tecnico livornese ha saputo fare di necessità virtù in momenti di grande emergenza nelle stagioni passate in bianconero anni fa. Ed ecco che oltre alla soluzione più logica e meno ‘rivoluzionaria’, ovvero un Kean unica punta in un 4-3-3, il mister avrebbe in mente alcune idee più fantasiose. La soluzione ‘standard’ vorrebbe un tridente formato da Kulusevski, Kean e Chiesa a tentare l’assalto ai blues, ma le scelte di mister Allegri hanno l’abitudine della sorpresa. Nel conservatorismo del modulo, la rivoluzione dell’interprete. Stesso modulo (il 4-4-2), interprete in posizione atipica. Assieme a Moise, la punta potrebbe essere un Federico dal passato a tinte viola: sta a Max scegliere tra Bernardeschi e Chiesa. Il primo garantirebbe più rapidità nel passaggio e dialogo con i centrocampisti, il secondo più esplosività e tenacia. Fermo restando che il numero 22 sarà quasi sicuramente impiegato dal primo minuto, bisognerà capire la sua posizione in campo. In ogni caso, un attacco a 2 punte, visto il momento, sarebbe un messaggio all’organico: ‘la squadra non si adatta a voi, ma sarete voi ad adattarvi alla squadra‘.