Le dichiarazioni del giornalista sul caos che in queste ore ha sconvolto alcuni giocatori
ANALISI – Intervenuto ai microfoni de Il Corriere dello Sport, Alessandro Barbano ha parlato del caso scommesse, ennesimo terremoto che in questi giorni ha travolto il calcio italiano:
Questo non è uno scandalo. È un’epidemia. Per la giustizia ordinaria di raffreddore. Per quella sportiva di peste. Un’epidemia di peste può decimare una Nazionale e tagliarla fuori per un decennio dal calcio che conta, condannando a morte un’economia sportiva. Perché Zaniolo, Tonali e Fagioli non sono propriamente accessori, ma piuttosto i pilastri dell’Italia del futuro. – si legge nel suo articolo di spalla dove si attacca anche la giustizia sportiva – (…) È una giustizia sommaria che somiglia a una santa inquisizione. Incoraggia il pentitismo e impone la delazione, in nome di un malinteso senso della lealtà sportiva. È una giustizia moralista. Che spara nel mucchio, credendo che basti una pesante squalifica per aggiustare il cervello di ventenni ignoranti, talvolta incivili, talaltra depressi, ancorché talentuosi e strapagati. Così i suoi rimedi sono peggiori dei mali che si propongono di combattere.