Una sconfitta che fa riflettere
SCONFITTA – Un brutto sabato pomeriggio costa alla Juventus la prima sconfitta in campionato subita per mano di un Sassuolo capace di approfittare degli svarioni difensivi di un reparto irriconoscibile. Brutta prestazione difensiva di tutta la squadra che subisce 4 reti di cui almeno 2 ampiamente evitabili in quella che è sempre stata una certezza delle squadre allenate di Allegri. Una partita storta può capitare ad una squadra che comunque in queste prime 5 partite di campionato ha fatto vedere tante cose positive e altre meno, indicatore che dimostra quanto ci sia ancora da lavorare affinché la Juventus possa essere considerata una grande squadra. Fa discutere il target degli obbiettivi dichiarato di Allegri che ha parlato di zona Champions League quando tifosi e opinione pubblica chiamavano a gran voce una Juventus competitiva per lo Scudetto.
Tanti difetti nella partita di Reggio Emilia dei bianconeri; scarichi da un punto di vista dell’intensità malgrado un avvio di partita promettente vanificato dal primo gol regalato da Szczesny a Laurienté. Errori che un portiere del calibro del polacco non può ripetere per dimensioni e per frequenza all’interno della stessa partita. Tek non è immune da responsabilità anche sul gol di Pinamonti la cui respinta è poco decisa e troppo centrale e sul posizionamento nel goffo autogol di Gatti. Le responsabilità della sconfitta sono da attribuire ad un atteggiamento della squadra troppo leggero e ad alcune incertezze difensive veramente mastodontiche. Male anche i centrali difensivi con Danilo in perenne difficoltà su Berardi che con le sue giocate e le sue qualità è riuscito ad innescare i compagni di squadra. Non bene neanche il centrocampo con Boloca e Matheus Enrique che hanno dominato la scena rispetto ad un Rabiot scarico e ad un Locatelli che ha cercato di contenere l’intensità della mediana neroverde.
Chiesa è stato il migliore in campo dei suoi, sempre dentro la partita con le sue incursioni e le sue cavalcate e deciso sotto porta avendo propiziato il primo gol e realizzato il gol del momentaneo 2-2. Passo indietro anche per Dusan Vlahovic che si è fatto condizionare troppo dall’errore sotto porta di inizio ripresa: il ragazzo è in crescita ma deve imparare a gestire i momenti della partita. Uno step necessario per diventare un campione e per non lasciarsi influenzare troppo dal gol che può anche non arrivare ma non deve influenzare la sua prestazione in maniera cosi’ netta.
Allegri ha provato a rompere l’incantesimo delle formazioni diverse che non ripetono ma aveva capito già dalla conferenza che qualcosa non andava nella testa dei suoi ragazzi. Una partita anomala può capitare perché questa sconfitta è giusta ma è figlia dei troppi errori tecnici di alcuni singoli.
Qualcosa che non si deve ripetere perché la Juventus può essere una candidata a lottare per i primi posti ed ha la forza e la qualità per rialzarsi.
Adesso tocca anche all’allenatore bianconero modificare qualcosa anche nell’assetto tattico; il 3-5-2 ha funzionato bene finora per la fase difensiva rocciosa e per le ripartenze fulminee affidate alle sgroppate di Chiesa ma anche Iling e Fagioli meritano di giocare di più e possono dare il cambio di passo. La squadra difetta di qualità in mezzo al campo e l’assenza di Pogba pesa nel palleggio e nella personalità.
Un aspetto in cui Giuntoli e Marra dovranno intervenire per aggiungere qualcosa ad una squadra che ha ottimi margini di crescita ma che difetta nell’ultimo passaggio e nella pulizia tecnica in alcune giocate. Qualità che Domenico Berardi ha messo in mostra proprio contro quella che sarebbe potuta essere la sua squadra. Segno che i dirigenti bianconeri ci avevano visto lungo nel tentare di strappare al Sassuolo il proprio uomo simbolo.
Chissà che non possano riprovarci a Gennaio, ma Giuntoli e Manna probabilmente interverranno in mezzo al campo dove Locatelli e Rabiot sembrano non avere ricambi credibili agli occhi dell’allenatore e paiono destinati a giocare ininterrottamente anche quando la condizione fisica non gli assiste. Un problema con il quale convivere in attesa di qualche novità dal mercato e qualche possibile accorgimento tattico che Allegri talvolta potrebbe attuare.