Dopo il 6-1 di giovedi sera in Coppa Italia, la Juventus probabilmente si aspettava di faticare parecchio meno all’Arechi sul campo dell’ultima in classifica. Stesso rivale a campi invertiti ma ben altra partita rispetto alla dilagante Juve andata in scena allo Stadium che nel secondo tempo ha scherzato contro gli uomini di Inzaghi. Eppure l’approccio dei bianconeri era stato buono, su un campo caldo ma tremendamente pesante a causa della pioggia battente che ha caratterizzato tutta la penisola in questo primo turno di serie A del 2024. Nessuno, forse neanche Allegri si poteva aspettare di chiudere il primo tempo in svantaggio dopo aver sfiorato a più riprese il vantaggio, con una bella discesa di Sambia e una splendida giocata di Maggiore, i padroni di casa hanno sorpreso l’armata di Max realizzando il gol del vantaggio che ha lanciato un chiaro segnale di allarme al tecnico livornese. Allegri tira fuori dallo spogliatoio una Juventus diversa, più determinata e con Rugani ed Iling in campo al posto di Gatti e Kostic.
Pronti, via e la Juve trova un episodio che spinge ancora di più nella metà campo avversaria con Rabiot che fa ammonire per la seconda volta Giulio Maggiore costretto a lasciare il campo dopo appena 50 minuti di gioco. La squadra di Inzaghi inizia ad arroccarsi dietro e la Juve attacca con tutti i suoi elementi e trova il gol del pareggio grazie all’ingresso in campo di Milik che entra e gestisce alla grande un pallone che Weah crossa ma non trova la deviazione di Vlahovic ma alle sue spalle c’è proprio l’esterno inglese che calcia con estrema violenza e segna il primo gol stagionale prima di andare ad esultare davanti al settore ospiti. Sembra l’inizio della rimonta con l’inerzia della gara completamente a favore dei bianconeri che hanno 25 minuti per trovare il gol della vittoria e invece la Salernitana riesce ad impensiere Szczesny con qualche pallone insidioso di Candreva che la difesa di Allegri legge meno bene del solito. Esce dal campo anche Yildiz, autore di una buona partita su un terreno difficile per un calciatore che gioca quasi esclusivamente col fioretto ed entra Miretti per riequilibrare l’assetto ma la Juve non passa e il tempo scorre e lo scenario di perdere due punti rispetto all’Inter si fa sempre più credibile fino al minuto n. 90 quando Danilo fa un grande anticipo e scodella un traversone sul quale si avventa come un rapace d’area un Dusan Vlahovic che fino a quel momento non aveva brillato. Il colpo di testa dell’attaccante serbo è imperioso e la girata è indirizzata perfettamente alle spalle di Costil che non può che guardare il pallone insaccarsi alle sue spalle. E’ il gol della vittoria della Juventus con l’attaccante serbo che esulta, si toglie la maglia davanti ai suoi tifosi in delirio per un altra vittoria di carattere.
Sotto la pioggia battente dell’Arechi la Juventus capisce che il suo centravanti non è un problema ma una soluzione ed è il secondo gol pesante dopo quello realizzato al Benito Stirpe di Frosinone del 23 Dicembre. Gol da 3 punti per Dusan che trova il suo 7′ centro in 18 partite e mette in risalto un momento di forma finalmente positivo, spengendo le critiche che lo accompagnano da mesi.
La Juventus vola in classifica e si riavvicina nuovamente all’Inter in quello che sembra un duello destinato ad entusiasmare gli appassionati anche nella seconda parte del campionato. I bianconeri chiudono il girone di andata con 46 punti in 19 partite di cui ben 32 punti nelle ultime 12 partite: un ritmo da Scudetto per due squadre che hanno seminato il vuoto e si sfideranno a San Siro il 4 Febbraio in un duello per il titolo che non le vedeva protagoniste da anni. Juventus ed Inter, una contro l’altra: due squadre diverse anche nei valori in campo e con due filosofie completamente opposte.
La rivalità più accesa del calcio italiano che potrebbe regalare la seconda stella ai nerazzurri o riportare nell’olimpo i bianconeri dopo anni da spettatori non paganti nella lotta per il titolo.
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