La sconfitta contro il Benevento ha demolito le poche certezze rimaste dopo la debacle europea. In casa Juventus si naviga in un mare di incertezza. La domanda è una sola: E adesso?
FUTURO CERCASI – La retorica calcistica insegna che dopo una pesante sconfitta si debba sempre “guardare avanti e perseguire gli obiettivi rimasti. Continuare a crederci”, parafrasando quanto detto anche da Andrea Pirlo nel post gara della sfida contro il Benevento. Sicuramente, vista la Coppa Italia da provare a conquistare e un piazzamento Champions da mettere in cassaforte, anche per la Juventus dopo la sosta nazionali sarà tempo di tornare a pensare al campo e archiviare un mese di grandi delusioni. Prima l’eliminazione dall’Europa, poi il ko rimediato contro gli uomini di Inzaghi che come una doccia gelata spegne salvo miracoli e ribaltoni al momento difficili da ipotizzare il sogno del decimo scudetto consecutivo. Le solide e sino a ieri imperforabili fondamenta bianconere sono crollate lasciando una incertezza che in quel di Torino poche volte si è respirata. Arriverà il tempo del campo, oggi però sono ancora i giorni dei processi, delle ipotesi, delle opinioni. Sono i giorni in cui la sola domanda è: e ora? Adesso che succede?
Da Paratici e Nedved a Pirlo e i giocatori…nessuno è esente da colpe. In mattinata (via la Stampa) si è parlato di un Andrea Agnelli tutt’altro che felice e di un clima teso nello spogliatoio bianconero nel post partita di ieri. Voci che, qualora fossero vere, non farebbero altro che confermare la sensazione di “esami in corso” generale che si respira ( e che probabilmente si respirerà sino a fine stagione) in quel di Torino. Dal futuro di Pirlo, che pur se ufficialmente confermato dalla società continua ad essere in bilico, sino ad eventuali successori (Mancini e un Allegri bis le ultime idee). E che dire di Paratici, apparentemente inamovibile per Agnelli, ma criticato su più fronti e ancora in attesa di rinnovo? Sul fronte calciatori la situazione non è meno intricata. Dal futuro di Ronaldo, al mistero Dybala, da Morata che dopo un avvio appannato sembra essersi inceppato, sino ai possibili partenti Ramsey e Rabiot. Senza considerare De Ligt e la sempre presente spada di Damocle nella persona di Raiola. C’è il mercato in entrata, si potrebbe obiettare….anche quello incerto per via dell’emergenza sanitaria e della crisi che ha investito il mondo del calcio. La Juventus, insomma, riparte da Chiesa, McKennie e poco altro. E adesso? Adesso chissà…nella speranza di tutto l’ambiente bianconero che col finale di stagione inizi ad arrivare qualche risposta.