Fiorentina e Juventus, due storiche società del calcio nostrano opposte sul campo e nel tifo. Ma vicine negli ultimi anni con colpi di mercato che hanno lasciato code di veleni e le ben note polemiche. Domani alle 15,00 la gara infarcita di ex delle due squadre per un match che si preannuncia vivace e sentito.
CASA E CHIESA – La Juventus affronterà la Fiorentina in quella che sotto il Cupolone è la sfida più attesa dell’anno, in nome di una rivalità più presunta che effettiva. La squadra di Andrea Pirlo dovrà rinunciare al miglior colpo del mercato estivo bianconero. Quel Federico Chiesa nato e cresciuto tra le fila della Settignanese, club della squadra di Coverciano, quartiere di Firenze, poi nelle giovanili della Fiorentina e che con la squadra toscana ha bagnato il suo debutto nel massimo campionato. L’infortunio occorso nella gara con l’Atalanta è più fastidioso del previsto, seppur gli esami abbiano accertato l’esclusione di lesioni muscolari. Niente ritorno in patria, dunque, per il figlio d’arte. Non rivedrà lo stadio Artemio Franchi, non incontrerà i vecchi compagni. Ma soprattutto non potrà innescare la manovra di Madama con le ormai note scorribande sulla fascia di propria competenza. L’ex viola ha avuto un peso specifico notevole nello score realizzativo della Juventus, confermando il rendimento in crescita già fatto registrare nella sua ultima stagione fiorentina. 37 presenze e 11 reti nella sua ultima annata toscana. Già a quota 12 (o 13 se consideriamo la rete realizzata con la maglia della Fiorentina in avvio dell’attuale stagione) il suo bottino sotto la Mole.

FASCE VIOLA – Passaggio diretto e conseguenti strascichi rancorosi anche per Federico Bernardeschi, giunto a Torino nella stagione 2017/18 in ragione di un investimento di 40 milioni. Aspettative elevate, risposte sul campo non adeguate. Il calciatore non ha mai dato conferma di poter essere un protagonista in un top Club. Troppa la pressione, maggiori le responsabilità. Più pesante la maglia, dunque. Quella che Federico veste da quattro stagioni. Faremmo un torto alla cronaca e alla puntualità statistica se affermassimo che all’ex viola fosse mancata la possibilità di esprimere al meglio il proprio potenziale. I numeri recitano 145 presenze complessive con la maglia della Juventus, una media di 36,25 a stagione. Con il picco di 39 gettoni nell’ultimo anno della gestione Allegri. E’ uno score da quasi titolare, al quale corrisponde un poco soddisfacente tabellino di marcature. Soltanto 10 da quando si è trasferito a Torino, con un pesante zero alla voce reti di quest’anno. Da Firenze a Torino, passando per la Premier League. Questo il percorso che ha condotto Juan Cuadrado ad essere il miglior assist-man del campionato 2020/21. Il jolly della fascia manifestò una certa vocazione offensiva e un contributo notevole alla fase di possesso dal primo moneto in cui, il 23 luglio 2012, i dirigenti viola lo prelevarono dall’Udinese. Qualche mese dopo, arrivò la prima rete del colombiano a Firenze, nella gara vinta 4-1 con il Cagliari. Poi la breve parentesi al Chelsea, con la nostalgia della Serie A. Che potrà colmare nell’estate 2015 quando approderà a Torino come rinforzo di lungo corso per la Juventus di Massimiliano Allegri.

MARTINO – Percorso inverso per il difensore uruguaiano. Martin Caceres ha più volte intrecciato la propria storia con quella del club bianconero prima di approdare a Firenze. La sua carriera è stata peculiare: un insolito lascia e prendi che per ben tre volte gli ha fatto dire di sì alla Juventus. Centrale o terzino nella difesa a quattro, abile anche nei tre dietro, un impiego in poche occasioni da esterno di centrocampo o da trequartista alle spalle delle punte. La duttilità del calciatore si è sempre rivelata l’asso nella manica dei tecnici che lo hanno impiegato. Nella sua esperienza in maglia viola sta confermando tali caratteristiche. Nella gara di andata dello Stadium, Caceres mise la propria firma sul 3-0 finale che, dati alla mano, rappresenta la sconfitta casalinga più netta della Juventus in questa stagione. Iachini impiegherà l’uruguaiano nel terzetto arretrato, con licenza di spingersi in avanti, soprattutto sui calci piazzati. Chiellini e compagni lo conoscono bene. Non devono condergli lo spazio dell’andata.
